Sono stato catturato a Firenze il giorno dell’Armistizio. I tedeschi ci fecero prigionieri e ci rinchiusero in caserma per 5 giorni, ci promisero che saremmo tornati a casa, invece ci caricarono su carri bestiame e ci spedirono in Germania, il viaggio durò 5 giorni. Al Brennero ci fecero scendere e ci invitarono a gridare evviva Mussolini, al nostro rifiuto furono frustate. Arrivammo ad Hannover, in quel campo eravamo 17.000, ci tolsero le scarpe e ci diedero degli zoccoli di legno. Ci misero a lavorare in una officina che produceva proiettili, lavoravamo 12 ore al giorno, dovevamo fare una produzione di 600 proiettili al giorno, se non raggiungevamo il quantitativo non ci veniva dato da mangiare. Un giorno trovai un bottone di metallo con l’emblema della falce e martello, quando mi perquisirono, perché lo facevano ogni volta che ritornavamo dal lavoro, trovarono questo bottone, mi presero a calci e pugni. Quando uscivamo all’aperto facevamo a gara a chi arrivava prima al secchio dei rifiuti per raccogliere bucce di patate e avanzi diversi. Strano destino per chi ha servito la Patria.

Nome e Cognome

Pietro Lollucci

Luogo di residenza

Terni

Documenti di Lollucci Pietro 

Reparto militare

7° Reggimento Genio Motorista

Luogo cattura

Firenze

Data cattura

9 Settembre 1943

Campo di smistamento

Stettino

Ultimo campo di internamento

Stettino

Altri campi

Eberswalde

Numero matricola

 

Tipo di lavoro svolto

Operaio specializzato - saldatore elettrico

Località di lavoro

Hannover

Fabbrica/industria

Fabbrica di armi: Eberswalde- Alderberge

Luogo di liberazione

Hannover

Data di liberazione

29 Aprile 1945

Liberato da

Russi

Compagni di prigionia