Ho sempre odiato il momento della cattura, perché si era presentata la buona occasione di tornare in Italia, ma la maggioranza delle persone che erano con me si oppose, in quanto fascisti. Iniziò così il cammino verso la prigionia, il viaggio durò circa una settimana. Eravamo costretti a orinare nei nostri gavettini che venivano svuotati dal finestrino, facendo passamano. Arrivai al primo campo ove rimasi circa 75 giorni, le condizioni di vita non erano rosee: la mattina acqua di tiglio e la sera brodaglia. Devo dire che successivamente fui aiutato dal responsabile dei lavori che di nascosto mi riempiva la gavetta del loro cibo. Quando fui trasferito al Campo di Offenburg, dove rimasi per circa 18 mesi, la situazione migliorò in quanto andai a lavorare presso una famiglia di agricoltori. Condividevo con loro i pasti, mi trattavano come uno di famiglia. I rapporti con i tedeschi erano sempre pessimi, parlavano soltanto usando il calcio del fucile. Finalmente giunse la notizia della liberazione, i tedeschi, sapendo che la loro disfatta era vicina, ci dissero di metterci in salvo. Siccome il nostro campo distava circa 5 Km dalla Svizzera, insieme ad altri amici ci accordammo per la fuga. Così facendo arrivammo a Baden dove ci fermammo 5 giorni e finalmente, l’8 Maggio del 1945 giunsi a casa.

Nome e Cognome

Otello Manni

Luogo di residenza

Terni

Documenti di Manni Otello 

Reparto militare

Sanità

Luogo cattura

Francia

Data cattura

9 Settembre 1943

Campo di smistamento

Offenburg

Ultimo campo di internamento

Tannenkirke

Altri campi

 

Numero matricola

 

Tipo di lavoro svolto

Contadino

Località di lavoro

Tannenkirke, Hoffenburg

Fabbrica/industria

 

Luogo di liberazione

Tannenkirke

Data di liberazione

22 Aprile 1945

Liberato da

Fuga

Compagni di prigionia

Costa Agostino di Genova, Borghini di Torino.