Buio.
Deserto. Silenzio. Ma allo scoccare del dodicesimo rintocco, come un
fulmine a ciel sereno, si scatenano unenormità di suoni, luci e
colori, che annunciano linizio di una delle tante notti frenetiche in
discoteca. Latmosfera è irreale: ragazzi e ragazze che si confondono
uniti solo dal divertimento. In nome di questo svago i ragazzi sono capaci
di tutto, anche di accamparsi con i sacchi a pelo fuori delle discoteche
più famose della riviera romagnola o di fare file di ventiquattrore.
Ma cosa alimenta tutta questa determinazione? Sicuramente la voglia di
uscire dalla grigia routine quotidiana e di calarsi, almeno per una
serata, in vesti non proprie. La parola chiave è: eccesso. Perché una
volta entrati vige la regola del doversi divertire a tutti i costi, anche
se questo comporta stravaganze più o meno lecite. Francesco, 15
anni: Mi piace la musica che mi pompa nelle orecchie. E poi le luci e
la gente. Mi piace vedere intorno a me persone stravaganti vestiti di
tendenza. Per me la trasgressione è divertirsi ballando insieme agli
altri. E tuttavia doverosa una netta distillazione, nellambito
delle discoteche, tra quelle di tendenza e non. E importante
distinguerle poiché le differenze sono di tipo musicale, di ambiente. Le
discoteche di cui si parla spesso sono quelle legate ai fatti di cronaca,
mentre i locali più tranquilli non occupano mai le pagine dei giornali,
quando si potrebbe concedere loro più spazio perché rappresentano laspetto
più felice del sano divertimento. La quasi totalità dei frequentatori
delle discoteche di tendenza ha come unico scopo, quello di stordirsi e
non pensare più a nulla. Valentina, 19 anni: Adoro ballare e per me
andare in discoteca è quasi unesigenza! Premetto che spesso mi hanno
offerto droghe, ma io ho sempre rifiutato. Penso di potermi divertire
ridendo e facendo confusione con i miei amici. Trasgressione, oggi, è
la prima regola alla quale ci si deve attenere per militare nelle file del
popolo della notte. Indispensabile in primis, un abbigliamento da discotecari:
pantaloni di vernice, mini vertiginose, pantaloncini, top, scarpe con
zeppe. Lesempio lo danno le persone che lavorano in discoteca, che
lanciano le mode, che fanno tendenza: le cubiste e i cubisti. Si può dire
che non esista locale che non abbia nella sua animazione almeno uno o due
personaggi particolari. Spesso si assiste a performance che vanno
oltre il comune pudore; ma la maggior parte del pubblico chiede proprio
questo. Al fenomeno del cubismo è legato quello della mercificazione del
corpo umano. Le ragazze e i ragazzi che svolgono questo lavoro vengono
usati come gli specchietti per le allodole. Ecstasy, lsd, cocaina, alcool.
Questo è quello che gira in molte discoteche di oggi. Il problema è che
mancano adeguati controlli per la sicurezza. Per quanto riguarda le
dirette responsabilità delle discoteche assistiamo a dei radicali
controlli allingresso superficiali sui ragazzi, inesistenti sulle
ragazze. Allinterno assicurano i gestori- ci sono quelli del
servizio di sicurezza, ma intervengono, se non altro da fare per calmare
qualche animo surriscaldato: lo smercio di pasticche colorate non è
affare loro. La cosa più squallida è che in alcuni casi lo spaccio degli
stupefacenti avviene con il consenso dei gestori che vi prendono anche una
percentuale. La piaga della droga viene ampliata dalla vendita di
alcolici, che, hanno un effetto devastante in quanto, rallentano i
riflessi contribuendo al verificarsi degli incidenti stradali fuori dalle
discoteche. Il capro espiatorio di questa situazione diventa la polizia in
quanto incapace di svolgere unadeguata prevenzione. La loro azione è
limitata alle proprie possibilità. In Italia ci sono cinquemila
discoteche, più di un migliaio di after hour e rave party, nei week-end
si spostano milioni di ragazzi tra i quindici e i trentanni e ancora ci
si chiede come mai le forze dellordine non fronteggiano una tale
situazione. Andrea, 20 anni: Ammetto che qualche volta faccio uso di
ectasy, solamente per ballare di più. Ci sono tipi di musica che non
riesci a ballare senza laiuto di energetici.
Gioia Migani |