Burghul
E' il grano cotto al vapore, essiccato e quindi macinato. In Siria il
viene combinato con la carne trita. Il tutto viene mangiato cotto al forno
o anche crudo. Cardamomo
Pianta comune in India, i suoi semi grigi oleosi si usano per profumare
il caffè e il tè, soprattutto nella penisola araba.
Carvi E' una
spezia molto usata nella cucina araba, i tunisini la mescolano con il
coriandolo macinato, peperoncino e aglio.
Couscous
E' un piatto di origine berbera: il termine indica allo stesso tempo sia
la semola che il piatto condito con verdura, carni o raramente pesce.
Curcuma Spezia di origine
indiana di color giallo -arancio, che oltre al sapore dà anche colore,
per questo viene considerata lo zafferano dei poveri.
Falafel
Sono polpettine fritte di fave o ceci tritati con cipolla, aglio e
coriandolo.
Harissa
E' una specialità tunisina diffusa ormai in tutto il mondo arabo. Consiste
in un impasto di peperoncino fresco e di aglio e olio d'oliva.
Kamun (cumino) E' una spezia
aromatica e digestiva, il seme assomiglia molto a quello del finocchio.
Si usa molto nei paesi arabi e viene quasi sempre accompagnata alla
paprica dolce.
Kebab
Spiedini di carne o pesce cotti su carbonella.
Tabbuleh
Insalata di burghul, pomodoro, menta e prezzemolo.
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L’influsso arabo sulla cultura italiana ed europea può essere riconosciuto
abbastanza facilmente in diversi settori:
| Cultura materiale
| Durante il periodo di permanenza in Sicilia, gli arabi influenzarono
fortemente la cucina. A parte i cibi e le bevande proibiti dalla loro
religione (carni di maiale, alcol) essi ebbero una cucina varia molto speziata, ricca di dolci celebri che ancora oggi formano il vanto della
cucina siciliana. Oltre ad introdurre nuovi alimenti, come lo zucchero (
ma usavano soprattutto il miele per dolcificare), il riso, l’arancio,
crearono vari tipi di torrone, la cassata, il sorbetto, gelati al
gelsomino, alla cannella, al melone (in realtà, anguria). Vuole la
leggenda che anche i cannoli siano stati creati negli harem siciliani.
Oggi, grazie alla globalizzazione, tutti conosciamo molti alimenti usati
dalle popolazioni mediorientali e nordafricane: riportiamo
a lato alcuni
cibi e condimenti ormai largamente diffusi. |
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| Tecnologia
| Gli Arabi portarono in Occidente nuove conoscenze e tecnologie, che
l’Europa avrebbe poi ricevuto ed assorbito, anche se spesso con secoli
di ritardo. Infatti il commercio e le attività produttive, compresa
l'agricoltura, si avvantaggiarono molto della facilità di movimento che
si venne a creare nel vasto impero arabo. Percorrendo in lungo e in
largo l'immenso territorio islamico, un viaggiatore o un mercante
avevano la sensazione di trovarsi sempre in patria. La stessa unità
linguistica, pur nelle sue molteplici varianti, consentiva di comunicare
con tutti i popoli conquistati. Non fu difficile, perciò, il
trasferimento di costumi, studi, sistemi e metodi pratici di vita
quotidiana, nonché di animali e piante da una regione all'altra.
Gli Arabi inoltre migliorarono vecchie colture attraverso la selezione
di varietà più produttive e l'ammodernamento delle tecniche agronomiche,
e coltivarono nuove specie all'epoca poco note o del tutto sconosciute
per l'importanza agraria.
Per quanto riguarda l’agricoltura, possiamo perciò ricordare
l’introduzione della canna da zucchero in Sicilia, del riso in Spagna,
del cotone in Silia e in Africa, dell’arancio amaro e del limone sempre
in Sicilia, degli spinaci e dell’allevamento dei bachi da seta e del
gelso, necessario per l’allevamento dei bachi.; venne diffuso, anche se
era già conosciuto, l’albicocco; venne sfruttata come alimento la
melanzana. Si diffuse quindi un’agricoltura specializzata, resa più
agevole dalle opere di irrigazione, in cui gli Arabi erano abilissimi.
Per quanto riguarda l’introduzione di nuove tecnologie e prodotti di uso
nella vita quotidiana, gli Arabi perfezionarono e diffusero l’uso di
strumenti e tecniche provenienti da altre popolazioni: introdussero così
nel Mediterraneo e poi in Europa la bussola, l’uso della carta,
conosciuta in Cina, l’uso del mulino ad acqua e a vento, la vela latina,
la porcellana, la fabbricazione dello zucchero, la lavorazione di legno,
cuoio e tessuti |
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Arancio in primo piano
“Le arance dell'isola sono
simili a fiamme brillanti tra rami di smeraldo e i limoni riflettono il
pallore di un amante che ha trascorso la notte in lacrime per il dolore
della lontananza».
Questi versi sono di Abd Ar-Rahmàn, di Trapani.
Richiami letterari agli agrumi si hanno in altri poeti arabi siciliani,
come nella qasìda di Abù - I -Hasan Ahmad b. Nasr al - Kàtib "In lode
del cielo dei principi e sole degli abili personaggi", in cui il poeta
così prorompe:
«Su, gioisci della tua arancia raccolta: vi è felicità quando essa è
presente. Si dia il benvenuto alle guance dei rami, e benvenute sian le
stelle degli alberi! Sembra che il cielo abbia profuso oro fino e che la
terra ne abbia formato sfere lucenti». |