I Franchi: appaiono verso il
258 d.C. quando l’imperatore Aureliano li sconfisse.
In seguito invasero, ma pacificamente, il territorio francese. Eredi dei
romani, e cristiani da sempre, ebbero sotto Carlo Magno il ruolo di
difensori della Chiesa Cattolica. |
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Nel Medioevo molti osservatori arabi
hanno giudicato gli occidentali
rozzi e arretrati. Due esempi di questa concezione dell’ Occidente sono
i
testi di Mas’ udi e Usama ibn Munqidh.
Il primo, che si sente di
appartenere ad una civiltà raffinata e colta, indica i popoli dell’
Europa cristiana come barbari. Nel brano Mas’udi ci descrive le “popolazioni del quadrante settentrionale” dal punto di vista fisico,
mettendo in luce i tratti che li distinguono dai popoli orientali (pelle
chiara e delicata, occhi azzurri, capelli rossi) e in seguito parla della
loro religione che “manca di saldezza”. Le popolazioni più
settentrionali sono dette più incivili e “i loro attributi si accentuano
man mano che si procede verso settentrione”. Li giudica rozzi e
ignoranti, ma ciò dipende dalla caratteristiche geografiche dei luoghi
in cui vivono, dal clima freddo e dalla lontananza dal sole (da cui
invece proviene il temperamento appassionato), per cui quello dei paesi
nordici è un comportamento freddo e rude, privo di calore e passione.
...Per quanto riguarda le popolazioni del quadrante settentrionale,
sono quelle per il cui il sole si allontana dallo zenith man mano che si
muovono a nord, come gli slavi, i franchi…a costoro manca temperamento
appassionati; sono di corporatura grossa, indole rozza, maniere rudi,
intendimento corto e lingua grossolana. Il loro colorito è bianco al
punto di farli sembrare azzurri; la pelle è delicata e le carni
rozzamente disegnate. Anche i loro occhi sono azzurri… i capelli sono
snerbati e rossicci a causa delle nebbie. Le loro credenze religiose
mancano di saldezza, e ciò a causa della natura del freddo e della
mancanza di calore.
Quanto più a nord si trovano, tanto più rozzi e incivili diventano…
Usama ibn Munqidh guarda invece all’Occidente con amicizia, ma allo
stesso tempo diffidenza. Egli si rivolge agli Europei chiamandoli tutti
Franchi e li suddivide tra chi, come il cavaliere antico di Antiochia,
ha già potuto conoscere e assimilare i costumi arabi, quasi dimenticando
i propri(”io non mangio cibo dei Franchi,ma ho delle cuoche che
cucinano loro:carne di maiale in casa mia non ne entra!”), che vengono
descritti amichevolmente, e gli altri, come la donna e la folla del
mercato, che sono ostili e parlano una lingua barbara e incomprensibile.
In entrambi i casi però il mussulmano deve essere diffidente nei
confronti
degli occidentali, infatti anche alla mensa del cavaliere Usama rimane
in guardia. L’ Occidente è considerato dagli Arabi come un insieme di
inciviltà e barbarie, un mondo incolto e che può migliorare solo stando
a contatto con loro e assimilando i loro usi e costumi, dimenticando le
proprie origini.
...Ci sono tra i Franchi alcuni che, stabilitisi nel paese, hanno
preso a vivere familiarmente con i Musulmani e costoro sono migliori di
quelli che sono ancor freschi dei loro luoghi di origine; ma quei primi
sono un’eccezione che non può fare la regola…
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I Franchi
“dalla sommità dal capo
scendono i loro capelli rossi, tirati tutti verso la fronte, mentre la
nuca è rasata.
I loro occhi sono chiari e trasparenti, di colore grigio azzurro. Invece
della barba portano ciuffi sottili che arricciano con un pettine".
così vengono descritti dal vescovo Sidonio
Apollinare, romano, che ha imparato a conoscerli nella Gallia:
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