CONQUISTA ARABA DELLA SICILIA
 
Normanni: popolazioni germaniche stanziate nell’area scandinava, , nei sec. VIII - XI  dettero vita ad un intenso movimento espansionistico. Alcuni gruppi di normanni riuscirono a costituire domini nell’Italia meridionale, a spese dell’impero bizantino. Roberto il Guiscardo li unificò  ed ottenne il riconoscimento del papa e del re di Sicilia.     Nell’827, dopo varie incursioni già dalla metà del VII secolo, la Sicilia fu conquistata dagli arabi , già in possesso di Ifriqiya ( Africa settentrionale), consentendo loro il pieno controllo del Mediterraneo.
Da Mazara del Vallo gli arabi si diressero verso Siracusa,che però resistette. Furono conquistate Girgenti , poi Palermo, che divenne la capitale, Messina, Modica, Ragusa e, oltre venti anni dopo, Siracusa.
Dalla Sicilia i Saraceni fecero varie scorrerie verso l’Italia meridionale, ma senza giungere mai ad una conquista stabile.
La Sicilia, dopo la conquista, godette di un periodo lungo di pace e prosperità, inserita in un'area ricca, il mondo islamico, culturalmente ed economicamente. Religiosamente la Sicilia occidentale fu intensamente islamizzata, quasi al 50%. I Cristiani rimasti nell'Isola erano tollerati e protetti generalmente, ma nella condizione di dhimmî (comportava il pagamento di una tassa dagli aderenti ad una religione rivelata viventi sotto la protezione dell'autorità musulmana).

Nel 1072 , dopo una lunga resistenza, i Normanni conquistarono Palermo e nel 1091 tutta la Sicilia era nelle mani dei nuovi invasori. L’isola venne di nuovo cristianizzata, ma la cultura musulmana, della quale si avvalsero anche i normanni, resistette a lungo e fu alla base dello sviluppo culturale ed artistico della età di Federico II
Palermo del resto era stata capitale di arti, lettere e soprattutto poesia. Il periodo della dominazione araba aveva avuto influssi positivi in campo economico (miglioramento delle tecniche agricole ed introduzione di nuove colture, eliminazione del latifondo ed aumento della produttività). Importanti furono poi gli influssi islamici nell'architettura, nella pittura, nella ceramica, nella decorazione per non parlare dei numerosi arabismi presenti nella nostra lingua (libeccio, scirocco, darsena, tariffa, fondaco, gabello, elisir, sofà, zenit, ecc . . .)
 


Abside del Duomo di Monreale

La decorazione ad archi intrecciati è di gusto tipicamente arabo

 

Federico II (1194-1250): figlio dell’imperatore Enrico Vi e di Costanza d’Altavilla, si trovò, nonostante l’opposizione del Papa, a riunire le corone di Germania e di Sicilia. In questa stabilì un’amministrazione ordinata ed efficiente. La sua corte fu un punto d’incontro della cultura araba, bizantina, latina.

Saraceni: nelle fonti latine e bizantine questo termine indicava originariamente una popolazione araba della penisola del Sinai, poi fu esteso agli arabi in genere. In Occidente fu usato per indicare sia tutti i musulmani, sia, in particolare quelli che avevano occupato la Spagna o anche quelli che nei secoli IX - X si stabilirono sulle coste del Mediterraneo.  

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