DIARIO DI BORDO


15 novembre 2005
Caro diario, oggi è entrata in classe, raggiante ed eccitata più del solito, la Cat (la nostra professoressa di italiano). Ha “schiaffato” la borsa sulla sedia e poi si è messa davanti alla cattedra con un foglio bianco in mano. Aveva un sorriso smagliante, e noi quel sorriso lo riconosciamo… perché non si sa mai cosa possa nascondere! Insomma quel famigerato sorriso è riuscito a coinvolgere la nostra classe in un concorso chiamato “Libri in gioco”, cambiando, se non proprio le nostre vite, di certo la nostra vita scolastica. Si tratta di un torneo, scovato (non si sa come né dove), dalla nostra mitica bibliotecaria Antonella, al quale partecipano numerose scuole in tutta Italia. Il gioco consiste nel leggere 101 libri… 101 libri?!? “Questi so’ scemi…!”, ho pensato .
Nella classe si è levato un leggero mormorio, mentre la Cat continuava a leggere senza scomporsi e a spiegarci sinteticamente come funzionava. 
“Forse quella è capace di leggere 101 libri entro marzo!” Dopo aver letto ‘sti libri, insomma, dovremmo rispondere a dei quiz. Se vinciamo, rientrando tra le prime trenta scuole, andiamo a Torino. Ci pensi? A Torinooooo! 
La Cat ci ha chiesto se volevamo fare questa cosa, e noi le abbiamo risposto con un fragoroso: “E facciamola!”.
Se devo essere sincera, caro diario, buona parte di quella felicità era legata al pensiero e alla speranza che per lungo tempo non avremmo fatto molti compiti, né lezioni noiose.

16 novembre 2005
Diario, 
oggi è proprio una giornata no! Abbiamo scoperto che i compiti sono sempre la stessa quantità e che le interrogazioni saranno perfino più inquietanti: se la sai in cinque minuti, bene, se non la sai… cavoli tuoi! Non hai neanche il tempo materiale di tentare di arrabattarti e inventare qualcosa sul momento!

18 novembre 2005
Caro diario, oggi ci siamo un po’ ripresi dalla batosta dei giorni scorsi. Abbiamo capito lo scopo del gioco e abbiamo osservato come sono strutturate le varie prove. Si tratta per lo più di cruciverba e indovinelli, ma ci sono anche gare di recensioni sui libri letti o acrostici. L’obiettivo è racimolare punti indovinando più titoli o più personaggi possibili. 
Quanti libri, caro diario! Come farà la nostra povera Antonella a trovarli tutti? Sta lavorando solo per noi! Certo che noi alunni della 2^ D abbiamo davvero una gran fortuna ad averla dalla nostra parte in questa avventura.

21 novembre 2005
Caro diario,
il torneo ci ha preso davvero tutti, non si fa altro che parlarne. Le domande che ci poniamo a vicenda senza mai averne risposta sono; quali tipi di domande ci faranno? Saranno facili o difficili? Hai paura? Macché! E se perdiamo? L’importante è partecipare… ma sarebbe meglio mettercela tutta per vincere” 
“Noi siamo una squadra”, ci ha detto la Cat. e questo è il diario della squadra.
Penso che questa frase abbia colpito tutti, ma proprio tutti…

22 novembre 2005
Caro diario, tutti ci stiamo impegnando al massimo e soprattutto Antonella che ha contattato librerie e biblioteche di ogni dove. Siamo così riusciti ad avere altri cinque libri, arrivando così a 80. La professoressa è sempre più euforica e vuole vincere a tutti i costi… E ANCHE NOI!

23 novembre 2005
Caro diario,
riguardo a quei 101 libri che dovremmo leggere… beh, avevamo frainteso. La Cat ci ha spiegato che ciascuno di noi dovrà leggere 4 o 5 libri, noi in tutto siamo 24 (che te lo dico a fare? Tu già lo sai). Antonella ci ha procurato delle schede contenenti i titoli dei libri presenti nella biblioteca scolastica. Purtroppo non sono tutti e molti dovremo cercarli nella biblioteca comunale di Terni. Appena avremo finito di leggere i primi libri, cominceranno ad arrivarci i quiz. 


24 novembre 2005
Caro diario,
la Cat ci ha illustrato un metodo di lettura veloce dei libri: se abbiamo capito la vicenda, possiamo saltare anche qualche capitolo, segnandoci qualche appunto di tanto in tanto. Secondo me non è questo il modo di trattare un libro, a me piace gustarli. 
P.S. Purtroppo la ricerca dei libri si sta rivelando ardua e un po’ demotivante. Se posso permettermi di muovere una critica, sarebbe stato meglio scegliere testi di facile reperibilità e soprattutto sarebbe stato meglio avere l’intero elenco sin dal principio e non in due tranche… La prof ci ha detto che non dobbiamo scoraggiarci, anzi, dobbiamo proseguire con maggiore grinta…

25 novembre 2005
Amico mio,
ora tutta la classe ha finito di leggere i primi libri assegnati e siamo pronti a riceverne altri. 
Durante le lezioni della Cat andiamo a gruppi da Antonella per prendere dei nuovi libri. 
Appena chiudiamo la porta, senza sbatterla naturalmente, corriamo come pazzi nei corridoi… beh, quasi (sai com’è fatta la nostra bidella Iole). Insomma, esprimiamo tutta la nostra possibile e sincera libertà. Giunti a destinazione, frughiamo un po’ qua e là, in cerca dei temutissimi libri. E, alla fine, “La schiappa”. Fantastico, perfetto, me lo prendo. Quando torniamo in classe, la Cat vuole sapere che libri abbiamo preso. Arriva a me e mi fa: “Che libro hai preso?”
“La schiappa”, rispondo timidamente. La Cat fa finta di non capire, mentre sento alcune risate sommesse e soffocate dei miei compagni. Che ridessero pure, quelli là! Che mi facessero vedere quei loro bei dentini, così dopo glieli sistemo io!
Che fai, ora ridi anche tu? Beh, in fondo non hai tutti i torti…

27 novembre 2005
Caro diario, ma devo chiamarti sempre così? Ti spiace se ti do un nome? Così potrai avere anche tu una tua identità. Che ne dici di Losanna? Sara? Eleonora? Ti prometto che ci penserò su.
Tornando a noi, ho finito “La schiappa” e ora mi è toccato un libro che si intitola “Tutto sta cambiando”. Purtroppo non si trova nella nostra biblioteca e, tanto per rendere le cose un po’ più movimentate, devo andare con papà in biblioteca comunale. Ci sono stata pochissime volte. Dovresti andarci: ad ogni passo che fai, quello risuona nel vuoto. Di solito è piena zeppa di gente ammucchiata da una parte e intenta a leggere e spulciare cataloghi, libri, riviste, ecc. Se non la conosci tanto bene (come la sottoscritta), praticamente ti ci sperdi. Sia io che papà siamo ammattiti, sbagliavamo sempre strada, eppure seguivamo correttamente le indicazioni! Sembrava una specie di caccia al tesoro, o meglio, al libro! Comunque alla fine: missione compiuta!

30 novembre 2005
Cara Iris, ti piace il tuo nuovo nome? Bene, sono contenta per te!
Ora tutti abbiamo finito di leggere tutti i libri. Vuoi sapere l’ultimo che mi è toccato? “Amo quel cane”. È un libro formato esclusivamente da poesie. Bello, no? Macché, fa veramente schifo. 
Finalmente sono arrivate le schede con i quiz, anche se non sappiamo precisamente che tipo di quesiti contengano. Speriamo facili!
Non ho mai visto i miei compagni così affamati di libri: ne sfogliano focosamente le pagine alla ricerca di notizie. Non c’è che dire: siamo tutti presi da questo concorso, a partire da Antonella, che ci aiuta e si diverte come la prof. Catini, ed è tutta euforica e ci trasmette tanta voglia di vincere…

1 dicembre 2005
Stamani è stata davvero un’impresa portare avanti il nostro lavoro. Iole, la bidella, si è arrabbiata perché, secondo lei, andavamo troppo spesso in biblioteca e ritornavamo chiacchierando per il corridoio, lasciando le nostre pedate là dove lei aveva appena passato lo straccio. Poiché non le davamo ascolto, avendo ricevuto ordini ben precisi, dopo un po’ che sbraitava ha tirato fuori la scopa e ha inseguito due poveri malcapitati. La prof ha tentato di spiegarle che si trattava di un concorso e che avrebbe dovuto pazientare un po’. Iole è parsa addolcirsi tutta e zittirsi, ma appena la prof se n’è andata, ha ripreso a strillare…

2 dicembre 2005
Cara Iris,
oggi abbiamo iniziato i giochi segnalibro. Sei persone si sono occupate degli acrostici e altre sei delle recensioni. Per scriverle, ci siamo ispirati agli appunti presi durante la lettura dei libri, badando bene di non copiare da nessuna parte. Oggi mi sono accorta di una cosa: non ce la faccio più!! Sai perché? Perché questi giochi sono troppo difficili e complicati, ma soprattutto lunghi! Per fortuna la prima manche è quasi finita e stiamo per inviare le risposte. 
Oggi con Antonella siamo entrati per la prima volta nel forum del concorso per confrontarci con gli altri partecipanti. Che belle esperienze! Peccato che qualcuno abbia perso tempo a sfottere le altre classi, sostenendo di essere di certo il vincitore! 
La costante presenza della prof è molto importante, è agguerrita ed entusiasta e sono sicura che sogni, per il nostro bene, di portarci a Torino, perciò sta facendo di tutto per noi!

3 dicembre 2005
Cara Iris,
per rispondere ai vari quesiti e completare i giochi, ci siamo divisi in gruppi. Ogni gruppo ha un gioco diverso. Il nostro ci proponeva di riscrivere in ordine tutti i titoli dei libri, che erano stati precedentemente tagliuzzati. Tra gruppi ci si poteva aiutare a vicenda. A ricreazione ci chiedevamo: “A voi che gioco è toccato? Il nostro è difficile, il vostro?”
Come avrai capito, veri e proprio scambi culturali.

4 dicembre 2005
Cara Iris,
il nostro gruppo è stato il primo a finire il primo gioco (scusa il gioco di parole).. Ora ce n’è stato affibbiato un altro: gli acrostici.
Dovevamo scrivere il titolo di un libro o il nome di un personaggio in verticale, utilizzando quelle lettere per orizzontale fino a formare la trama del libro in questione, Caput? Ti faccio un esempio:

Leggere
Insieme
Bei
Romanzi
Ispira

In
Noi

Giovani
Idee
Originali:
Che
Occasione!

5 dicembre 2005
Cara Iris,
forse sono stata un po’ troppo dura nel giudicare i giochi. Quando rimarremo in attesa della seconda manche e torneremo alla vera routine scolastica, ne sentirò la mancanza. La mancanza dei libri, degli sguardi d’intesa, della gioia per aver trovato un libro, ma anche dei litigi per le risposte.

6 dicembre 2005
Cara Iris,
sai com’è, in quest’ultimo periodo sto diventando un po’ isterica. È semplicemente innaturale che tutti abbiano le stesse idee. Nella nostra classe (sempre se così si possa definire quell’ammasso di banchi ammucchiati) si crea sempre di più un viavai ininterrotto. C’è chi entra e c’è chi esce dall’aula per andare su in biblioteca e c’è sempre lo straziante, implacabile ronzio di voci che si intrecciano tra di loro. 
Per sovrastare le voci degli altri, qualcuno urla anche a chi gli sta a un millimetro di distanza e la Cat si trasforma in tigre per ristabilire la tranquillità. Già… tranquillità… una parola che ha perso ormai ogni significato, sia nella nostra classe, che sul mio vocabolario.

7 dicembre 2005
Oggi, mentre con una mia amica andavamo in biblioteca da Antonella per farci aiutare, siamo state fermate, ma stavolta non era Iole… era il vicepreside! Lo vedevamo venire verso di noi con un bel maglioncino rosa a rombi bianchi, con il suo solito sorrisetto a mezza bocca e uno sguardo desideroso di spiegazioni. La mia amica ha fatto parlare me e così gli ho spiegato che dovevamo andare spesso in biblioteca perché stavamo partecipando ad un concorso ed era necessario consultare i libri… Non mi ha fatto finire nemmeno di parlare che ha fatto un gesto spazientito con la mano, andandosene di fretta. Beh, forse aveva tanto da fare. Siamo corse da Antonella, nel caso il vicepreside ci ripensasse.

10 dicembre 2005
Carissima Iris,
siamo tutti agitati… Antonella per prima, perché la assilliamo tutto il giorno, persino il pomeriggio, fuori dall’orario scolastico. Alla fine la sua pazienza si esaurirà e non ci aiuterà più. Mi piace sempre di più questo concorso, perché la prof riduce le sue ore di lezione da tre a una, e passiamo le due ore a giocare e a lavorare, ma sempre giocando. Senti il motto coniato da un mio compagno (perdona la poca eleganza): “Ed una scuola che ti istruisce senza romperti i maroni… è la scuola Guglielmo Marconi!”
La prof cerca di rendersi utile, ma i libri li abbiamo letti noi e così non può fare più di tanto: dice di non avere “il polso della situazione”. Non si è accorta che ce lo abbiamo noi?

13 dicembre 2005
Cara Iris,
questo diavolo di un cruciverba ci sta facendo uscire di senno a tutti! Sì, siamo riusciti a scovare alcune coppie, ma il problema è che non ne siamo certi. Risultato: un gran caos. Un gruppetto alla volta sale su in biblioteca per restituire o per prendere dei libri. Siamo gli unici a fare su e giù per i corridoi. A volte c’è il rischio di incontrare Iole o qualche altra bidella. La domanda è sempre la stessa: “Non dovresti essere in classe a fare lezione a quest’ora?”. Il meglio è quando sbucano dal bagno e ti fanno: “A ciccì, do’ annate?”

16 dicembre 2005
Cara Iris,
dopo molti sforzi ce l’abbiamo fatta. Abbiamo finito il cruciverba! Questa volta siamo saliti tutti da Antonella per inviare i risultati. Speriamo che siano giusti!

9 gennaio 2006
Cara Iris,
ne è passato di tempo, vero? Scusa se non ti ho scritto, ma c’erano di mezzo le vacanze natalizie. Sento ancora il dolce sapore del panettone e del torrone in bocca… Ma ora basta, cambiamo discorso, prima che sbavi su tutto il diario… SOB! Troppo tardi!

10 gennaio 2006
Cara, cara e ancora cara Iris,
finalmente dopo mesi, anni, secoli e decenni, ci sono arrivate le risposteeee! Mamma mia, non puoi immaginare che tensione serpeggiava tra i banchi! E la cosa si notava pure: alcuni camminavano rigidi come manici di scope, altri parlavano da soli. 
I risultati? Non essere impaziente…
Antonella è arrivata alle 11.00; noi ci siamo “fiondati” in biblioteca, dove abbiamo appreso di essere arrivati solo ottantesimi su 260. Siamo rimasti un po’ delusi, perché ci siamo accorti di aver fatto errori davvero sciocchi, errori di distrazione. Ci siamo dati la colpa l’un l’altro, sia perché alcuni non avevano letto i libri, facendoci sbagliare, sia perché altri non avevano ricontrollato le loro risposte. “Siete stati troppo superficiali, ragazzi!, ha detto Antonella. Diario, ha proprio ragione!

13 gennaio 2006 
Iris cara,
ci sono arrivati dei nuovi giochi. Uno consiste nel sistemare alcune immagini (si tratta di illustrazione presenti in alcuni libri) messe in disordine. L’altro, invece, riporta stralci di brani che dobbiamo rintracciare nei vari testi, indicandone infine il titolo. Tanto per rendere le cose più complicate, sono stati tolti alcuni pezzi e il nome del protagonista. 
“Ma questi, da che parte stanno?”: tale la nostra riflessione.
Ogni volta che riconoscevamo un pezzo di brano, la prof faceva un saltino di gioia e dispensava un sorriso largo fino alle orecchie.

17 gennaio 2006
Cara Iris,
Come al solito ci siamo organizzati in gruppi. Dicono che lavorare insieme sia meglio. Beh, dipende dal punto di vista! Certo, di sicuro è molto meglio che lavorare singolarmente. Con gli amici è di sicuro piacevole e forse più produttivo. Ma non sempre è così. Come scrivevo qualche giorno fa, nessuno ha le idee perfettamente in linea con quelle degli altri, e allora si combatte per far vincere la propria. Non ti pare? Insomma, ognuno ha il suo carattere. C’è chi è più timido, insicuro e c’è chi è già deciso e risoluto nel proporsi. Questi ultimi sono quelli che hanno più probabilità di vincere. È difficile lavorare in gruppo. Per qualcuno…

20 gennaio 2006
Cara Iris…
Appena saprai, perdonerai il mio silenzio di questi giorni!
Ti ricordi quel gioco sulle illustrazioni? È toccato a me risolvere il caso, mi sento una vera detective, nonché l’eroina della situazione! La Cat fa: “ Mi serve qualcuno che sia piuttosto preciso”. Mi guarda: “ Che ne dici, te la senti?” E mi porge il foglio con le illustrazioni. 
Ancora mi devo riprendere dallo choc!

8 febbraio 2006
Ci stiamo tutti dando più da fare rispetto a prima, forse perché abbiamo visto gli scarsi risultati che si ottengono non impegnandosi abbastanza. Ci serve ancora, e più di prima, l’aiuto di Santa Antonella.

9 febbraio 2006
Nel pomeriggio, io e alcuni miei compagni siamo andati in biblioteca. L’idea era buona, ma non abbiamo concluso pressoché nulla, tranne che far arrabbiare Antonella e mettere in disordine i libri. All’inizio la concentrazione c’era abbastanza e siamo riusciti a trovare qualcosa, ma poi abbiamo divagato…
Alla fine ci siamo messi a litigare via chat con le altre scuole…
Mi dà fastidio sprecare tempo, invece di controllare nei libri. Diario, io vorrei vincere, ma per fare ciò dovremo impegnarci tutti!

16 febbraio 2006 
Ciao Iris, sono in settimana bianca! Non avrei mai immaginato che fra una sciata e l’altra avrei pensato alla scuola! Eppure è così… penso se riusciremo a fare questo viaggio a Torino, tanto sudato e desiderato…
Non ci è mai successo di lavorare così tanto per una gita! Di solito bastava riempire un foglietto e farlo firmare ai genitori, senza il minimo sforzo.
Mi piace l’idea di questa gita quasi irraggiungibile, per la quale dobbiamo lottare con più scuole… Mi dispiacerebbe non ricevere nessuna ricompensa dopo tanto lavoro, ma penso che mi resterebbe il piacevole ricordo di essermi divertita. 

17 maggio 2006
Non ci crederai: abbiamo superato tutte le fasi e ci siamo riusciti: si parteeee! Si va a Torino! È bene prepararsi in modo adeguato…

18 maggio 2006
Eccoci alla stazione, finalmente! Sul treno non stiamo un attimo zitti. La prof non riesce neanche a sgridarci. Glielo si legge sul viso: è felice per e con noi. Penso che riusciremo ad arrivare primi: siamo compatti, uniti, sinceri come se avessimo già vinto!

20 maggio 2006
Caro diario, sono molto stanco per il lungo viaggio. Ci sono tantissimi ragazzi che ci guardano strani, convinti di essere loro i migliori. Io rimango dell’opinione che i migliori siamo noi… L’ultima fase si svolgerà domani alla 9.30.

21 maggio 2006
Oggi gran finale! Alle ore 8.00 siamo tutti pronti. A colazione ognuno di noi dice la sua, siamo felici, ma abbiamo paura. Ecco, la grande ora si avvicina!Quando ci sediamo, un uomo ci consegna le schede e comunica ai partecipanti che hanno a disposizione tre ore di tempo.Mentre svolgo il mio compito, tiro su la testa e noto che all’ometto delle schede brillano gli occhi, mi sorride con un sorriso smagliante. Capisco che il risultato finale non ha più importanza…

28 febbraio 2006… 28 febbraio?!?
Caro diario… perdonami! Ad un certo punto ho ricominciato a sognare e ho lasciato aperte le porte della mia fantasia…

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