Leggere per conoscere



Nel corso della settimana , Palmer approfondì la conoscenza del piccione e modificò la propria vita per avere cura del suo nuovo amico. Dalla biblioteca scolastica prese in prestito un libro sui piccioni. A dire il vero lo sgraffignò. Quando c’erano in ballo i piccioni, non si fidava di nessuno, tranne forse di Doroty Gruzik. Se si fosse presentato al banco prestiti con un libro sui piccioni, c’era il rischio di essere visto (anche se di certo non da Fagiolo, che si teneva alla larga dalla biblioteca tanto quanto dal dentifricio) o la bibliotecaria avrebbe potuto insospettirsi, guardarlo in modo strano e poi, non appena se ne fosse andato, denunciarlo alle autorità. Così infilò di nascosto il libro nella cartella e uscì dalla biblioteca con l’aria più innocente del mondo. Lo rimise a posto due giorni dopo.
Dal libro apprese che i piccioni vanno a dormire subito dopo il tramonto e che era giusto nutrirlo con i cereali, ma che lasciato a se stesso avrebbe probabilmente ingoiato un po’ di ghiaia: dato che il piccione non ha denti, la ghiaia, scendendo nel ventriglio, serve a triturare il cibo…….
Vi trovò molte altre cose, però. Il libro aveva ottantanove pagine, e lì per lì la cosa lo sorprese. Non avrebbe mai pensato che si potessero riempire ben ottantanove pagine con notizie sui piccioni.


Tratto da “Tiro al piccione” di J.Spinelli pag.88-89


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