"I
Ragazzi del 43"
La
fine no….fu l’inizio…..
Come
bestie in transumanza
fummo
incastrati dentro carri,
portati
in luoghi stranieri….ostili.
Eravamo
uomini vinti.
Chiusi
in grigie baracche
cinte
da fili spinati.
Passi
cadenzati rimbombavano
nella
testa ossessivamente,
secchi
comandi ci facevano
saltare
il cuore in gola.
Gli
interminabili appelli al gelo
ci
cristallizzavano le ossa.
Nella
gavetta semivuota
se
galleggiava qualche verme,
era
una goduria e…il tè di tiglio
era
il buon giorno.
L’ininterrotta
paura minacciava
i
nostri sonni.
Finalmente
"noi ragazzi del 43"
tornammo
a casa ma…il ricordo
di
quel passato restò vivo
nelle
nostre menti.
Ora
raccontiamo e parliamo
di
come fu logorata e violata
la
nostra gioventù.
Vorremmo
che voi
"Giovani
d’oggi"
non
diventiate mai
"i
nuovi ragazzi del 43"
Anna Peciarolo