INTRODUZIONE

Lo scopo prevalente de “I luoghi e la memoria” consiste nella mappatura dei campi di concentramento che hanno accolto gli IMI (Internati Militari Italiani) ternani, deportati in Germania e dintorni dopo l’8 settembre, e nella raccolta di documenti di memorie, conservate gelosamente per quasi sessant’anni.

In tutta Italia i militari deportati furono almeno 650.000 (più recentemente si parla di 750.000),

MAI

  qualificati  come prigionieri di guerra,
  soccorsi dalla Convenzione di Ginevra o dalla CRI,
  tenuti in considerazione dalla Patria, che ne ha respinto le richieste di pensionamento,
  ritenuti soggetti di diritto dalla Germania di allora che li classificò IMI,
  riscattati dalla Germania di oggi e dalla fondazione “Memoria, Responsabilità, Futuro”, nata nel 2000 con il compito di indennizzare tutti i prigionieri di guerra, ma che non ne ha riconosciuto il diritto all’indennizzo, perché la detenzione non avvenne nei KZ (campi di sterminio)!

SEMPRE

  costretti al lavoro, alla fame, alle malattie, alle violenze, alla morte.

A Terni corre voce che siano in vita almeno 400 IMI.

Il gruppo di lavoro ne ha contattati  circa 150, di cui 58 hanno autorizzato l’utilizzo dei propri dati e dei propri documenti, se disponibili, ed hanno inoltre risposto ad un questionario da cui sono stati tratti i risultati statistici qui pubblicati. 
La  ricerca delle località geografiche indicate nelle documentazioni messe a disposizione dallo SPI-CGIL ha richiesto  un interminabile lavoro, molto spesso a causa di cattiva trascrizione: laddove sono perdurate gravi incertezze si è ritenuto opportuno di non includere i dati in questione.

"I Ragazzi del 43"     -    "Avevamo venti anni"

Il lavoro presentato in queste pagine è stato pubblicato nel mese di Dicembre 2002