Chiesa di San Girolamo a Narni - L'architettura
La Chiesa rivela (o nasconde) un tipico caso dell'architettura gotica: quella che in Umbria ha generato le grandi aule sacre dove si realizzano in pieno le risorse peculiari della tecnica e della poetica gotica: l'ossatura dinamica delle nervature e la sottigliezza delle strutture portanti. L'interno ad una sola navata, sembra esprimere l'ispirazione attuale al Duomo.
Sotto al pavimento della Chiesa è visibile o almeno intuibile attraverso una grata la sepoltura del principe Valbranca. La volta a crociera è sostituita dalle nervature che si sviluppano dai pilastri multipli. In fondo all'abside si vede la grande tela raffigurante San Girolamo, ispirata ad uno dei pennelli della predella del Girlandaio raffigurante l'incoronazione della Madonna che attualmente si trova nella sala consiliare del Comune. La celebre opera, era stata fatta per questa Chiesa. Non vi sono più gli affrechi di cui la Chiesa era ricca poichè, nel tempo dei lavori di restauro, dovendo demolire la Cappella laterale, fu distaccato l'affresco della Spagna, le stimmati di San Francesco, ritratte su tela e trasportate nella sala del Consigli Comunale, altri affreschi si ammirano nella pinacoteca di San Domenico. Un affresco, la Madonna col bambino, in fondo all'abside ha cambiato sede in questi ultimi anni. Accanto c'è il chiostro dove le linee originali sono scomparse, però al centro si può vedere il pozzo ed alcuni resti di costruzione antica. Nell'interno del chiostro è allestita una interessante mostra permanente dell'opera missionaria con cimeli provenienti dalle zone missionarie. L'esterno è più semplice e forse più schietto. Nella facciata e nella parete ovest, sono state collegate le finestre acquistate dal Castello dei principi di Acquino di Roccasecca. Si dice che la finestra sopra l'ingresso fosse proprio quella da cui San Tommaso d'Acquino fuggì da casa per ritirarsi in Convento. Non è certo il rosone dell'ottocento, frutto più di aggiunte che di restauro a rendere significante la facciata, ma ha il merito di aver cancellato il finestrone del seicento. Il portale, veritiero ed originale, non ha l'imponenza del portale di San Francesco ma offre un bel disegno agile ed armonico. Umile ma fedele imitazione di esempi maggiori, trae dall'apparire umile, se non addirittura dimesso, la sua dignità; le arcate dello strombo sono fitte ma non affastellate, le colonne sono ben ritirate dagli spigoli della muratura affiorante, gli archi che proseguono, flettendone le membrature verticali, hanno il centro di poco più alto della linea d'imposta, per conferire nell'insieme uno slancio non ostentato ma forse efficace. Poi c'è l'arcata che attraversa il portale e sembra proteggerlo, quell'arco insomma che sembra tanto riposante, è ben più evidente sulla parte del San Francesco. L'arco del portale e la cornice che in alto l'amplifica, genera una semicorona che le separa, i conci hanno dimensioni gradatamente crescenti dal basso verso l'alto, formando e lasciando apparire un arco raggiato che certamente riconduce, anche se non lo segue con continuità, ad una gloriosa tradizione narnese. I contrafforti che sporgono affianco richiamano, pur sconnessi, le forme gotiche che all'interno erano del tutto manifestate. Intorno al San Girolamo la vita fu intensa e gli ultimi restauri e rifacimenti, se possono apparire estranei all'essenza del monumento, si allineano in piena continuità con ciò che alla Chiesa è annesso: il convento, i chiostri, i beni puteali, uno del 1515 e un altro con la data del 1694.
indice di San Girolamo
lavoro a cura di: Moira Barbarossa e Riccardo Longo della Classe 4B dell'I.T.G. di Narni
Anno Scolastico 1996/97 - Corso di Disegno e Progettazione - Prof. Gustavo Caprioli