Chiesa di San Domenico a Narni - La Storia
La singolarità della chiesa di S. Maria Maggiore nel
complesso degli edifici religiosi narnesi è innegabile.
La sua possenza ha fatto avanzare l'ipotesi, peraltro infondata, che tale chiesa fosse
stata un tempo una sorta di cattedrale d'inverno che si opponeva all'edificio extra moenia
dedicato a San Giovenale.
Molto poco si sa sulle sue origini, tanto che le datazioni proposte da vari storici
oscillano tra il XI ed XII secolo.
Di sicuro sappiamo che fu consacrata nel 1148 da papa Eugenio
III, il quale aveva consacrato tre anni prima l'edificio dedicato a San Giovenale. La
tradizione vuole che esso sorga nel luogo dove anticamente esisteva un tempio dedicato
alla dea Minerva.
Poiché fu la prima chiesa dedicata alla Madonna questo potrebbe avvalorare la tradizione,
tenendo presente, che nella trasformazione del tempio pagano in tempio cristiano, quelli
dedicati a Minerva con preferenza diventavano chiese Mariane.
Ufficialmente il titolo era quello di S. Maria Maggiore e dava il nome a tutto il terziere
della città, però nel linguaggio popolare, dopo che fu affidata ai domenicani, per il
culto di S. Domenico e dei SS. Domenicani, si chiamò anche, chiesa di S. Domenico.
Nonostante che nel XII secolo non fosse in uso firmare le proprie opere, nella lapide
posta a sinistra del portale principale, si possono leggere i nomi degli autori:
GENTES VENITE GAUDETE OPERA MAGNA VI (dete)
ILLUNQUE FECIT COLETE CARUM MAGISTRUM TENETE ET DETE C (uncti laudem)
PENCIO FECIT MASTRIAN ANIMAS UT ASU (ma) T (in coelum)
VIRGO BEATA MARIA ILLUMINET (ipsa menten)
UT ED (e) FICIUM ISTUD (d) ADIMPLEN (dum) EAT.
Nulla purtroppo rimane dell'antica parte terminale dell'edificio, nè di quello che doveva
essere il transetto innestato nella navata.
Le tre absidi quadrangolari risalgono al periodo in cui la chiesa passò ai Domenicani e
quindi a circa il XIV secolo e sono tipiche dell'architettura degli ordini mendicanti.
Le cappelle laterali risalgono al sec. XV-XIV, a quel periodo della storia in cui si
sviluppò l'uso, da parte delle famiglie nobili, di seppellire i propri cari in spazi
dedicati ai loro santi protettori.
La comunità dei monaci costruì quì il proprio convento nella zona retrostante la
chiesa. Nel 1400-500 si sviluppano le cappelle laterali. Sono da riferirsi a quel periodo
le prime pitture a fresco: troviamo infatti opere attribuibili al maestro di Narni del
1409 e alla sua bottega, dipinti di artisti minori, un segnale di Pier Matteo d'Amelia, ed
altri autori cinquecenteschi.
Nel 1715 furono operati alcuni lavori di restauro e completamento ad opera del cardinale
sacripanti. La chiesa fu riconsacrata nel 1778. A questa fase dovrebbero appartenere i
peducci sui contrafforti interni, il finestrone di facciata, altre aperture nella zona
absidale ed alcuni arredi sacri.
Nel secolo XVIII si effettuarono degli interventi di restauro ad opera del cardinale
Sacripanti. Nel 1867 chiesa e convento passarono di proprietà comunale.
indice di San Domenico
lavoro a cura di: Eleonora Novelli e Samanta Radici della Classe 4B dell'I.T.G. di Narni
Anno Scolastico 1996/97 - Corso di Disegno e Progettazione - Prof. Gustavo
Caprioli