Filosofia

la terra piatta degli antichi greci

 

Aristotele riassunse così il pensiero di Talete: dicono che l'acqua sia l’elemento primordiale, il principio di tutte le cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza rimane in eterno e da essa derivano tutte le altre cose, continuando ad esistere immutata.
Talete iniziatore di questo tipo di filosofia, dice che il principio è l’acqua, da cui tutte le cose si originano; essa è sostanza eterna che consente alle cose di non perire in senso assoluto. Essa è ciò che resta immutabile delle cose.
L’individuazione dell’acqua come principio è frutto dell’osservazione naturale: il ghiaccio, il vapore, l’umidità, i semi degli esseri viventi, persino il caldo contengono acqua. Essa si trova ovunque e ha delle caratteristiche che la rendono ideale come il principio della realtà: è incolore, inodore, insapore…e non avendo caratteristiche ne può assumere tutte.
Infatti se da un lato egli attribuisce vita alla materia e afferma che ”tutto è pieno di dei”,  dall’altro continua a credere che la terra galleggi sull’acqua, per cui tra il principio spirituale e materiale c’è equivalenza.
Alla luce di ciò possiamo affermare che Talete, come altri pensatori dell’epoca, si basa sull’osservazione della natura, quella che i greci chiamano fisica e da questa procede induttivamente verso il principio. Così facendo Talete getta le basi della fisica come scienza filosofica.