Mito

la terra piatta degli antichi greci

 

Come c’è oscillazione tra razionalismo e materialismo, così in Talete si riscontrano le componenti mitiche di provenienza orientale, come la concezione che la terra tonda galleggiasse sull’acqua.
Il termine greco" mythos " significa racconto, parola, leggenda.
Nel mito i greci, come molti altri popoli, conservavano il patrimonio culturale necessario a dare risposta alle domande fondamentali della vita ed a guidare i comportamenti pratici. Esso fornisce una spiegazione ed insieme una garanzia della validità degli elementi che costituiscono il patrimonio sociale, intellettuale e morale di una cultura: esso proietta in un passato più o meno lontano le esigenze psicologiche di una società, inserendole in un contesto sacrale che ne costituisce la legittimazione. Prodotto di una mentalità arcaica, il mito è spesso dominato dal pensiero magico: le cose, gli animali, i fenomeni della natura vi appaiono animati ed umanizzati e tutte le metamorfosi sono possibili; il mondo degli dei, degli eroi, e degli uomini vi costituisce un tutto in cui il sacro ed il profano agiscono in assoluta continuità. I temi che il mito può trattare sono estremamente vari: in primo piano stanno la nascita e le vicende degli dei, la creazione o la formazione del mondo e dell’uomo, l’origine di questa o di quella realtà naturale o fisiologica (per esempio, il vento, la morte) o culturale (il fuoco o l’agricoltura) o di particolari divieti (l’incesto). Il mito si distingue dalla favola non per i contenuti, ma per il diverso atteggiamento della società nei suoi confronti: si ha favola quando un racconto e’ presentato come opera di pura fantasia, mito quando esso assume un carattere sacrale e richiede un’adesione di fede: il mito e’ innanzi tutto verità

Aristotele afferma che anche gli antichi che hanno trattato gli dei, posero Oceano e Teti come autori della generazione delle cose.
Tuttavia egli supera la visione mitica secondo la quale una molteplicità di dei decidono di creare il mondo: al politeismo subentra un monoteismo dove:il dio- fondamento, cioè la sostanza naturale, l’acqua che si fa dio e dà vita a tutte le cose.
 

Secondo Esiodo Oceano era figlio di Urano e di Gea. Invece per Omero, Oceano è il principio di tutte le cose. Egli è un dio fluviale con la particolarità di circondare tutte le terre e di sorgere da se stesso e ritornare in se stesso. Rappresentava la grande forza generatrice dell'acqua; sorgenti, mari e fiumi nascono da lui. Teti era la sua sposa ,figlia di Urano e di Gea, apparteneva alla famiglia dei Titani ed era la personificazione dell'umidità dell'acqua dispensatrice di rigoglio e di fecondità, e con essa generò tremila figli (i fiumi) e tremila figlie, le Oceanine. Oceano e Teti che erano della stirpe dei Titani furono gli unici a non prendere parte alla guerra dei Titani contro Zeus e per questo il sommo dio per ricompensarli gli lasciò governare le acque.