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LA
CHANSON DE ROLAND |
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Roncisvalle:
città mitica dove si consumò il sacrificio di Orlando
e dei suoi paladini, ora consiste solo di una cappella, una
collegiata e un bar e conta 100 abitanti. Si trova in Spagna, nei
Pirenei occidentali. |
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Argomento del
Poema
Il poema si può dividere in tre nuclei principali: il
tradimento di Gano, la morte del paladino Orlando, la vendetta di Carlo
Magno.
Prima parte
Carlo Magno, imperatore dei Franchi, combatte da sette
anni in Spagna contro Marsilio, re mussulmano. L’ultima frontiera degli
spagnoli è rappresentata dalla capitale Saragozza, che sta per cadere.
Marsilio, re mussulmano, manda a Carlo degli ambasciatori con una
falsa promessa di pace. Nonostante le promesse di Marsilio, il re dei
Franchi rimane dubbioso e convoca un’assemblea formata da i suoi uomini
più fidati. Gano propone di accettare la pace. La sua opinione viene
però criticata da Orlando, suo figliastro e nipote di Carlo, che lo
accusa di vigliaccheria. Il re accetta l’offerta di pace e manda (su
proposta di Orlando) come ambasciatore Gano che pensa che Orlando abbia
fatto il suo nome per condannarlo a morte e quindi medita vendetta nei
suoi confronti. Giunto presso Marsilio, Gano si accorda con lui per far si
che la retroguardia dei Franchi, che sta arretrando dalla Spagna, sia
distrutta. Ritornato da Carlo, Gano ottenne che il comando di questa sia
affidata a Orlando, sperando che vada incontro alla morte.
Seconda parte
La retroguardia franca, giunta a Roncisvalle, sui
Pirenei, viene assalita dall’esercito di Marsilio. Essendo molto
inferiori di numero, Oliviero amico di Orlando, gli consiglia di suonare
l’olifante per chiedere aiuto al re Carlo. Egli rifiuta, dicendo che
questo avrebbe portato disonore su di lui e su tutta la sua famiglia.
Solo quando i suoi compagni saranno stati quasi tutti uccisi e lui
stesso ricoperto di ferite, si deciderà a suonare il corno e
morirà per lo sforzo fatto.
Terza parte
Carlo avendo sentito il richiamo, comprende il
tradimento: si dirige vero il campo di battaglia dove troverà soltanto
cadaveri e il corpo di Orlando, che piangerà, dandogli una degna
sepoltura. In seguito inseguirà i Mori, chiamati in soccorso dal re
Marsilio, e conquisterà Saragozza. Nel finale di questa opera troviamo
il ritorno di Carlo ad Aix e l’annuncio della morte di Orlando ad Alda,
sua promessa sposa; il supplizio di Gano che verrà squartato da quattro
cavalli; infine la conversione di Braminonda, moglie di Marsilio, che
apre la speranza ad un futuro di pace
La differenza tra i due schieramenti
Nella canzone di Orlando troviamo
le figure di Carlo Magno e dell’emiro Baligante molto simili: entrambi
sono molto vecchi, saggi e valorosi ed entrambi sono a capo di un impero
feudale. La differenza sostanziale tra i due è la fede: chi scrive è
convinto che Carlo crede nel
vero dio, mentre Baligante crede in una falsa divinità. E questo agli
occhi dell’autore e della società dell’epoca annulla le altre qualità
positive del personaggio:i pagani possono essere saggi e valorosi, ma
poiché la loro è una falsa fede, essi sono già giudicati e condannati da
Dio e la loro unica possibilità di salvezza è la resa e la conversione.
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Orlando
L'eroe tiene col braccio sinistro lo scudo coi gigli
di Francia a cui è sospeso l'Olifante, il suo corno da guerra, mentre con
la mano destra tiene la Durlindana, la spada che non doveva cadere in mano
agli infedeli.
Estratto della Chanson de Roland (conservato a Pamplona,
vicino a Roncisvalle)
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La Realtà storica
Le imprese raccontate nella Chanson sono ambientate in una geografia
trasfigurata fantasticamente: Saragozza per esempio è posta su una
montagna vicino al mare, con un paesaggio abbozzato a grandi linee.
L'episodio storico che costituisce il nucleo narrativo del testo è un
passo della Vita Karoli, di Eginardo: il 15 settembre del 778 l'esercito
di Carlo magno, al ritorno di una spedizione contro gli arabi in Spagna,
fu sorpreso al passo di Roncisvalle, sui Pirenei, da una schiera di
montanari baschi; nell'imboscata venne sterminata la retroguardia franca;
Ruotlando, prefetto della marca di Bretagna, il futuro Orlando, e altri
guerrieri furono uccisi. Tre secoli dopo, l'episodio viene completamente
trasfigurato, i montanari baschi diventano saraceni e la battaglia è una
lotta per la fede. A ciò non è estraneo certamente il clima di crociata
che si stava diffondendo in Europa. |
La metrica
E' l’opera epica più celebre tra quelle prodotte in lingua
neolatina. L’opera, in lasse assonanzate, in lingua d'oil, è
considerata la più antica, anche se la datazione, stimata tra la fine
dell’undicesimo secolo e gli inizi del dodicesimo secolo, è molto
incerta. La struttura della canzone comprende 4002 versi decasillabi
divisi in 291 strofe di diversa lunghezza, chiamate appunto lasse.
Nell'ultimo verso dell'opera è nominato un tale Turoldo, che potrebbe
essere stato colui che ha rielaborato l'opera, partendo da testi orali più
antichi, o semplicemente un copista.
La narrazione è lineare e procede per blocchi di episodi, i personaggi
sono delineati per grandi tratti e sono privi di sfumature psicologiche:
le loro azioni hanno moventi semplici, come la fierezza guerriera, l'ira,
l'inganno, la lealtà feudale, l'onore familiare, la lealtà verso il proprio
signore.
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