Troppo poco resta oggi per poter avere un'idea precisa dell'anfiteatro nel suo complesso e della sua inserzione nello spazio. Il perimetro esterno si apriva in grandi arcate, sostenute da pilastri ornati con capitelli e percorse verticalmente da paraste. Al di sopra delle arcate vi era un attico con finestre, come appare in un rapido schizzo di Francesco di Giorgio Martini o Baldassarre
Peruzzi. L'opus reticulatum con cui è costruito presenta un certo interesse per l'alternarsi di blocchetti di pietre chiare e scure, creando un gioco cromatico di forme geometriche. A parte
l'opus reticulatum che è di età giulia, altri elementi convalidano la datazione testimoniata dalla lapide, che attualmente si trova a palazzo Carrara. Tale anfiteatro, come quelli di età imperiale, ha la cavea interamente sopraelevata al terreno, e si pensa che potesse contenere circa diecimila spettatori. |