Fra
gli esempi più alti di edilizia privata, questo palazzo venne realizzato
intorno alla metà del XV secolo. L'edificio costituisce la migliore
espressione delle relazioni politiche e culturali strette a Roma presso la
corte papale, da parte di Ludovico Mazzancolli durante il suo lunghissimo
episcopato (1406-1456), e, conseguentemente, dell'autorità acquisita in
ambito locale del nipote del vescovo. Apparentemente austero sulla fronte
principale, il palazzo manifesta in modo esemplare nelle rigorose
proporzioni del portico e della loggia la lucida cultura umanistica del
proprietario. Lo stesso papa Pio II fu ospitato dalla famiglia dei
Mazzancolli in tale palazzo, e non è un caso che il suo stemma fosse
stato dipinto nell'androne d'ingresso del palazzo . Le due torri sono
precedenti rispetto alla costruzione dell'intero edificio. All'esterno,
malgrado vi siano, come all'interno, evidenti interpolazioni di un
restauro di gusto tardo-romantico, l'edificio conserva una sua forza nella
massa muraria in pietra viva appena alleggerita dalle piccole finestre e
conserva uno slancio gotico nel rapporto fra altezza e larghezza. |