LE ACCIAIERIE
Il progetto di costruzione di Acciaierie a Terni trovò notevoli spinte sia dalle istanze governative e politiche del momento (si riteneva negativo che l'Italia fosse costretta ad acquistare all'estero le materie prime necessarie per la costruzione degli armamenti) sia dalla conoscenza personale che Cassian Bon (azionista di maggioranza della Lucowich) aveva del senatore Vincenzo Stefano Breda e dalle pressioni da lui effettuate su questi per convincerlo della bontà di un'iniziativa industriale su larga scala a Terni. Nella costruzione dello stabilimento (l'atto costitutivo della società SAFFAT è del 1884) vennero impiegati cinquantasei milioni di lire. Il complesso di impianti era imponente: una acciaieria Martin-Siemens con cinque forni da 22 tonnellate ciascuno, alimentati a gas di gassogeno, una acciaieria Bessemer per la trasformazione della ghisa di seconda fusione, una fonderia per getti in acciaio, un impianto di laminazione profilati e rotaie con treni da 740,500 e 200 millimetri, un laminatorio per cerchioni ferroviari, un impianto di fucinatura costituito da magli di varia potenza. Il famoso "Maglio" da cento tonnellate entrò in funzione nel 1887. Nonostante i periodi difficili e le vicissitudini finanziarie e belliche che si susseguirono nel tempo la Società degli Alti Forni, Fonderie e Acciaierie di Terni (poi Società Terni) divenne il fulcro di un apparato industriale di rilievo nazionale ed internazionale. Di particolare importanza fu l'influsso che la Società Terni ebbe sulle industrie minori. Nel '22 acquistò la SICCAG(Società Italiana per il Carburo di Calcio, Acetilene ed altri Gas) che a sua volta aveva assorbito, nel 1909, la Società Industriale della Valnerina, creata da Cassian Bon per la lavorazione dei metalli e per la produzione di energia elettrica. La Valnerina aveva anche costruito due centrali idroelettriche a Cervara.
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