La storia
della pressa da 12000 tonnellate a Terni inizia nel 1934 quando il Governo
italiano affida alla Società "Terni" la realizzazione dei
programmi di armamento che richiedevano l'allestimento di una nuova flotta
di navi da battaglia. Fu allora necessario eliminare al più presto
le carenze di un'industria che, per alcuni aspetti, era impiantisticamente
debole. Il 17 luglio 1934 la Società Terni decise quindi, nell'ambito del
progetto di ammodernamento delle infrastrutture, di ordinare alla ditta
inglese Davy Brothers la pressa da 12000 tonnellate che, per più d'una
caratteristica inedita, era al vertice del progresso tecnologico.
Nell'aprile del 1935 si
iniziò il montaggio: questo seguiva un rapidissimo approntamento delle parti
e precedeva l'entrata in funzione, avvenuta nel novembre dello stesso
anno. L' apporto della pressa si confermò determinante sia nella
produzione bellica che in quella civile: la macchina non venne né
danneggiata dai bombardamenti né asportata dall'esercito tedesco in
ritirata e fu parte essenziale nella ricostruzione del paese.
Negli anni ottanta, con la comparsa di alcune cricche nella traversa
inferiore, si comprese che ben presto si sarebbe dovuto procedere allo
smantellamento della pressa e alla sua sostituzione: di fronte a queste
considerazioni sembrò giusto attivarsi per preservare dalla distruzione
il simbolo più importante dell'industria operaia e del suo lavoro. Lo
smontaggio della pressa ha avuto inizio nel 1994 dopo che questa era
rimasta in funzione sino al dicembre 1993 lavorando a potenza ridotta(due
cilindri pressanti anziché tre)dal 1989, a seguito di una
ristrutturazione delle officine. Dal 6 gennaio 1999 questo singolare
monumento è esposto presso piazza Dante dove è stato rimontato nei mesi
di novembre e dicembre 1998. |