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FISIONOMIA DELLA SCUOLA E DEL TERRITORIO

La scuola media “Scalza e Signorelli” nasce nell’anno scolastico 2000-2001, a seguito della fusione delle scuole medie: “Ippolito Scalza” e “Luca Signorelli” rispettivamente di Orvieto Scalo- Ciconia e Orvieto Centro.
La Scuola Media Statale “Scalza e Signorelli”, sede di Ciconia, è situata a circa 5 km. dalla città di Orvieto, nel popoloso quartiere di Ciconia, in un contesto in cui sono collocati altri Istituti di Scuola Secondaria Superiore, strutture sportive e un’ampia zona verde: tutta l’area dovrebbe configurarsi come un Centro scolastico integrato.
Il quartiere non ha avuto uno sviluppo urbanistico ordinato e programmato e gli insediamenti abitativi si sono aggiunti nel corso degli anni, pertanto ne consegue una notevole eterogeneità sia dal punto di vista economico che dal punto di vista socio-culturale.
L’economia, tradizionalmente basata su agricoltura e artigianato, è andata modificandosi rapidamente ed oggi vede una prevalenza dei servizi e del terziario.
In questo contesto non è facile che si sviluppi quel senso di appartenenza alla comunità che contribuisce alla costruzione del senso di identità; questo genera spesso una mancanza di radicamento nei giovani, che non trovano sul territorio momenti di incontro e centri di aggregazione.
La popolazione che si è insediata negli ultimi dieci anni nel quartiere è costituita in gran parte da nuclei di recente formazione, spesso con bambini, o da famiglie provenienti da varie regioni d’Italia e in alcuni casi dall’estero, affluiti nella zona per motivi di lavoro; il fenomeno dell’immigrazione è presente, ma in modo ancora limitato, tuttavia sta aumentando la presenza di bambini stranieri. A questa scuola afferiscono alunni provenienti, oltre che da Ciconia e da Orvieto Centro, anche da frazioni o comuni limitrofi (Morrano, Prodo, Porano) o da zone geograficamente più lontane (San Venanzo, Lubriano, Castiglione in Teverina , Baschi, Civitella del Lago).
La scuola media “Scalza e Signorelli”, sede di Orvieto Centro, è situata nella città di Orvieto.
Diverso, pertanto, è il contesto socio-economico, culturale e formativo in cui la nuova scuola opera nelle sue tipologie territoriali e sociali.
La scuola del centro è ubicata in una cittadina con buone vie di comunicazione, la cui entità prevalente è il territorio. Una delle principali fonti economiche è il turismo che seppure prevalentemente di passaggio vivacizza, attraverso la realizzazione di strutture e manifestazioni di vario genere, la vita sociale, culturale e commerciale della città.
La popolazione è in diminuzione, con prevalenza di anziani. E’ diffuso il pendolarismo per la mancanza di industrie e per il progressivo abbandono delle campagne e delle attività artigianali tradizionali. Il fenomeno droga, essendo Orvieto un nodo di importanti vie di comunicazioni, è abbastanza diffuso, anche se riveste la fascia di età delle scuole superiori. Gli allievi sono ragazzi dagli 11 ai 14 anni, in un’età particolarmente difficile, quella della preadolescenza, con le sue ambivalenze di appiattimento e di progettualità, di conformismo e di trasgressione maggiormente esposte al condizionamento sociale: età che richiede non solo un curricolo, ma una didattica specifica nella convinzione che gli 11 anni costituiscono un crinale evolutivo decisivo nella crescita dei soggetti. Gli alunni della scuola del centro formano nel loro insieme un gruppo eterogeneo per stili cognitivi, spinte motivazionali, bisogni formativi, situazione socio-ambientale.
La scuola accoglie anche ragazzi di zone limitrofe e sempre di più, negli ultimi tempi, ragazzi di culture diverse.
La presenza di ragazzi in difficoltà a diversi livelli impone alla scuola una particolare attenzione e un costante adeguamento operativo agli studi più recenti relativi al disagio. Si è giunti, infatti, ad una vera e propria rivoluzione metodologica attraverso importanti modificazioni di prospettiva:
- operare più sul criterio di “soggetto appartenente ad una serie di gruppi” (familiare,
scolastico, sociale) che piuttosto sul criterio di “soggetto deficitario”;
- prescindere, là dove è necessario, dal criterio di “programma scolastico”;
- avvalersi di riferimenti educativi piuttosto che di riferimenti prestazionali.
Quest’impostazione consente una crescita complessiva del soggetto determinando un assetto equilibrato che è la condizione per un’effettiva integrazione sociale.