SPAGNA MORESCA
 
al - Andalusè il nome che i musulmani dettero alla parte della penisola iberica da essi controllata e governata. Alcuni ritengono che il nome al-Andalus (da cui viene il termine geografico Andalusia) derivi da "Vandalusia" , ma sembra improbabile che una presenza tanto fugace di una popolazione abbia potuto marcare per numerosi secoli una parte importante della Spagna: gli studi più autorevoli hanno da tempo dimostrato come il termine derivi invece dall'espressione in lingua gota “Landahlauts”, (lotti terrieri), i "feudi" cioè attribuiti ai nobilivisigoti. Gli Arabi apposero semplicemente il loro articolo determinativo "al" a tale parola, originando l'aggettivo "al-Landahlautsiyya". L'espressione originaria araba era dunque "bilād al-landahlautsiyya" (paese dei feudi gotici) che si semplificò in "bilād al-andalusiyya" e che originò infine il toponimo "al-Andalus"
da wikipedia
 
    L’inizio dell’invasione arabo-berbera


L’invasione musulmana della Penisola iberica iniziò nel 711, dopo la conquista militare del Nordafrica. La sconfitta dei visigoti, i precedenti conquistatori, permise ai musulmani di avanzare: vennero conquistate le città di Cordova, Granada, Malaga e Toledo, capitale del regno visigoto. In seguito all’ avanzata degli arabi, i visigoti giunsero ad un accordo in base al quale essi potevano mantenere i loro beni e loro religione, riconoscendo però l’ autorità del califfo e del governatore di al Andalus. Gli accordi con gli arabi finirono col migliorare la posizione della nobiltà visigota che, oltre a mantenete i suoi possedimenti, riusciva ad evitare qualsiasi tipo di imposta. Si ritiene inoltre che anche il carico fiscale sui poveri diminuì, migliorandone sensibilmente le condizioni di vita, mentre scomparve la legislazione anti-ebraica. Nel 714 fu conquistata la parte orientale della penisola iberica. Nel 719 fu completata la conquista e gli arabi cominciarono a spingersi verso il regno franco; la loro avanzata fu però fermata da Carlo Martello con la battaglia di Poitiers.


La riconquista


All’inizio dell’ XI secolo il re del Leon, Alfonso V, vinse gli arabi a Calatrava, dando modo ai cristiani di rioccupare buona parte della Spagna. Il califfato di Cordoba si divise in piccoli emirati indipendenti, mentre le Asturie, il Leon e la Galizia si unirono nel regno di Galizia. Gli emirati arabi più importanti, Siviglia, Malaga, Granada, Saragozza e Toledo, erano spesso in lotta tra loro e nel complesso la componente araba era in fase di declino.
Viceversa, da parte cristiana si assisteva a una progressiva centralizzazione dei poteri, propagandata come necessaria per poter sconfiggere il nemico islamico e, in cambio dell'impegno militare, si prometteva terra ai contadini e affari per commercianti e artigiani. Sotto il re del León, Alfonso VI (1065-1109), la Castiglia si unì col León e la Galizia. Toledo, quando fu strappata al califfato (1085), divenne subito capitale della Castiglia.La caduta di Toledo provocò l'intervento del sultano almoravide del Marocco, Yusuf (1086). La sua politica provocò forti risentimenti e ribellioni in Spagna, dove la riconquista trovò numerosi sostenitori.
Contro gli Almoravidi combatté il famoso hidalgo castigliano Rodrigo Diaz de Bivar, detto il Cid Campeador, idealizzato in seguito nell'epos popolare spagnolo. Le sue truppe riuscirono ad occupare Valencia (1094) e il territorio circostante, anche se dopo la sua morte, avvenuta cinque anni dopo, fu nuovamente rioccupata dai berberi.
Si unirono nel 1137 Catalogna e Aragona, suscitando preoccupazioni e rivalità da parte degli altri Stati cattolici, al punto che non si riuscì mai a realizzare una strategia d'intervento comune contro l'invasore musulmano. Infatti l'unione di León e Castiglia, sotto il re Ferdinando III (1217 - 1252), riuscì soltanto nel 1236 a prendere Cordova e Siviglia nel 1248.
Successivamente, nel corso del sec. XIII, il regno d'Aragona conquistò le isole Baleari, Valencia (1238) e Murcia (1266), che in seguito andò alla Castiglia.Nel 1282, invece di concentrarsi sulla definitiva riunificazione della penisola iberica, gli aragonesi, che volevano sostituire gli arabi nel dominio del Mediterraneo occidentale, occuparono la Sicilia. Viceversa, i castigliani si spingevano fino all'estremo sud del paese, prendendo Jerez e Cadice.terminata con la conquista di Cadice (1262) la fase "aurea" della Reconquista, questa entrò in una lunga stasi, dovuta a un complesso di cause. Tuttavia, già nella seconda metà del XIII sec. quasi tutta la Spagna era in mano ai regni di Castiglia e di Aragona. Agli arabi non restava che un piccolo territorio attorno a Granada, nel regno di Andalusia, in una situazione di vassallaggio, fino al 1492, nei confronti dell'ormai dominante Castiglia.

 


Mezquita

La grande moschea di Cordova rappresenta uno dei più affascinanti esempi di arte islamica in Spagna

 

Berberi: appartenenti ad una popolazione dell’Africa settentrionale di religione islamica, stanziata in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia. L’etnia berbera, divisa in tribù parte di nomadi e allevatori, parte di agricoltori, non ha mai costituito autonome formazioni statali, inserendosi nel corso dei secoli in diverse realtà coloniali e nazionali.

Mori: il termine, indicante propriamente gli abitanti della Mauritania, poi anche dell’Etiopia , in seguito designò genericamente i nativi dell’Africa. In particolare, fu usato per indicare i musulmani che nell’VIII secolo invasero la Spagna, fondandovi regni prosperi e ben organizzati.

Moresco: degli arabi di Spagna

 

Via Primo Maggio 78, 05100 Terni - Telefono:  0744.408305 - Fax: 0744.408308 - e-mail: trps020009@istruzione.it