PRIMA META' DEL NOVECENTO 
La prima metà del Novecento si apre con l'affermazione sempre più imponente dell'industria nei Paesi europei, con l'importante ascesa degli Stati Uniti come grande potenza mondiale, ma questo periodo venne caratterizzato soprattutto dai due conflitti mondiali ove si consumarono le più drammatiche tragedie dell'umanità. Un arco di tempo buio, dunque, se visto da questo lato, ma necessario ed essenziale per far riflettere l'uomo sulla pericolosità della scienza e del progresso, se non usati con cautela. In Italia la Prima Guerra Mondiale ebbe come preambolo la lotta nel parlamento tra la Destra e la Sinistra, che si alternarono al potere ; invece il secondo conflitto mondiale vedeva la presenza sulla penisola di un regime autoritario. La città di Terni, in questa prima metà del secolo XX, si consolidò sempre di più come centro industriale per l'alta concentrazione di industrie situate sul territorio ternano, grazie alla presenza di ricchi corsi d'acqua che poterono essere utilizzati a scopo industriale. Pertanto oltre al settore siderurgico, sviluppatosi già negli ultimi decenni del secolo precedente, trovò sviluppo anche il settore elettrochimico e chimico, con la costruzione della centrale di Galleto, e con la SIRI. Durante il fascismo, la città di Terni assunse un ruolo strategico nell'ambito della Seconda Guerra Mondiale, poiché divenne uno dei centri di produzione delle armi. Inoltre cominciarono a farsi più drammatici i problemi di sistemazione per molti operai delle industrie ternane, sia negli anni trenta, che nel fascismo, per il grande afflusso dalle campagne. Perciò in città si videro sorgere molti quartieri operai nuovi, a volte costruiti con i finanziamenti delle industrie, e allo stesso tempo anche abitazioni più confortevoli per i funzionari ed impiegati. Nella prima metà del Novecento si consolidano anche le Acciaierie, le quali incorporano società minori come la SICCAG e la Valnerina, e inizia l'attività la tipografia Alterocca.
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