Talete nacque verso il 624 a.C. a Mileto e visse
fino al 548 a.C. circa, da madre di origine fenicia. Si può affermare che
la sua vita dovette svolgersi nella seconda metà del VII e la prima metà
del VI secolo a.C. Platone lo annovera fra i Sette Savi del 582 a.C. e ciò
non desta meraviglia: Talete s'impose per la versatilità del suo ingegno
in unepoca in cui la quasi totalità della popolazione si dedicava al
commercio. Per quanto ne sappiamo gli stessi Sette Savi erano abili uomini
d'affari che legiferavano a turno e la cui saggezza con l'esperienza
s'esprimeva in memorabili sentenze: nessuna di queste ci è pervenuta e
allo stesso modo non possediamo nessun scritto od opera del medesimo. Non
si ha notizia di sue opere scritte, ma si sa che viaggiò molto. Secondo
antiche testimonianze egli sarebbe stato statista, ingegnere,
commerciante, filosofo, matematico e astronomo. Come statista gli si
attribuiscono due azioni di rilievo:
- l'aver dissuaso i suoi concittadini
dall'accettare un'alleanza con Creso;
- l'aver convinto le città-stato Ioniche ad allearsi in una confederazione
con dovere di mutua protezione.
Ricordiamo semplicemente che egli è considerato come il primo filosofo
puro, fondatore della scuola alla quale appartennero anche Anassimandro e
Anassimene. Come fisico ebbe delle idee affatto originali. Egli credette
che l'acqua fosse il primo principio di ogni cosa (realtà), perciò secondo
il suo sistema la Terra era un'acqua condensata, e l'aria un'acqua
rarefatta. Inoltre scoprì le proprietà del magnete. Pare che, durante una
sua permanenza in Egitto, riuscì a misurare
l'altezza delle piramidi mediante le loro ombre. Talete di tre cose
soleva ringraziare gli Dei: di essere nato ragionevole, anziché bestia;
uomo anziché donna; greco anziché barbaro. Ricordiamo inoltre che Talete
era un grande amante dello sport e, pur essendo già molto vecchio, si fece
portare un giorno su di un terrazzo per godere lo spettacolo delle giostre
nell'anfiteatro. L'eccessivo calore del sole gli cagionò un'alterazione
così violenta che improvvisamente morì nel luogo stesso all'età di 96
anni. Gli abitanti di Mileto gli celebrarono degli splendidi funerali; e
la sua memoria fu sempre onorata non solo come quella di un gran sapiente,
ma come fondatore della scuola ionica. |