SCIENZE
 
al-Haytham: nato nell' attuale Iraq nel 965,  è il gigante degli studi di ottica. Fu lui a scoprire le leggi della visione, affermando che i raggi visivi provengono dagli oggetti, studiò la rifrazione della luce attraverso l'aria e l'acqua anticipando addirittura il principio del tempo minimo di Fermat:  «un raggio di luce, passando attraverso un mezzo, prende la via più semplice e più veloce».  

La prima fase di espansione dell'Islam fu caratterizzata dalle conquiste militari, ma, fra i secoli VIII e XII,  nel mondo islamico, con  l'avvento della dinastia degli Abasidi,  si manifestò un vivissimo interesse per la cultura e per le scienze in particolare, tanto che  si parla di età dell'oro o di rinascimento arabo.
Lo
sviluppo della scienza si produsse grazie al recupero dei testi greci e alla conoscenza dell' Estremo Oriente.
Tuttavia sarebbe riduttivo vedere i musulmani come semplici conservatori del sapere greco: piuttosto, a partire dalle conoscenze delle diverse civiltà con cui vennero a contatto, essi seppero elaborare una scienza nuova, con un forte taglio sperimentale.

 Ma perché proprio l' Islam?

La religione islamica ha avuto il grande merito storico di avere sempre incoraggiato l'uomo a perseguire il sapere e la scienza in ogni campo. I dotti musulmani erano spinti a raggiungere questi traguardi dai versetti del Corano e dalle parole del Profeta, che asserì: "Cercate la conoscenza fino in Cina", oppure: "A colui che si incammina alla ricerca della scienza Dio spiana la via al Paradiso".
Notevole è poi nel Corano l' attenzione ai fatti della natura, che costituisce il presupposto della ricerca scientifica:
«Perché non guardano alle nubi, come sono create? E al cielo, quanto è elevato? E ai monti, come sono stabili? E alla terra, quanto è distesa?»
Anche le hadith (tradizioni canoniche musulmane) insistono sulla conoscenza come strumento di salvezza:
«La ricerca della conoscenza (e delle scienze) è obbligatoria per ogni musulmano, uomo o donna che sia».
 Come spiega l' islamista dell' Università di Venezia, Giovanni Canova, «la stessa parola scienza (' ilm) assume nell' Islam significati diversi, poiché ' ilm è sia l' indagine sulla natura e sull' uomo, sia la ricerca della tradizione del Profeta o lo studio delle norme che regolano la recitazione coranica».

L'Islam, dunque, dette un impulso straordinario alla scienza ed alla cultura in generale e mai, in nessun momento dell'età dell'oro, alcuno scienziato fu perseguitato per le sue teorie.
Durante il medioevo dunque,  mentre l'occidente attraversava un periodo di oscurantismo, le città islamiche erano veri e propri fari di civiltà, brulicanti di fervore scientifico, di studi, di ricerche e scambi culturali. L'uso della carta, che gli Arabi avevano importato dalla Cina, determinò la diffusione dei libri in tutto il mondo islamico. La biblioteca di Cordova, nell'800 d.C. contava 500.000 volumi, i quali rappresentavano la summa dell'umano sapere.

Decadenza


Ma dopo i cinque secoli d' oro si ruppe lo stretto legame tra fede e ricerca.
L' invasione mongola di Baghdad nel 1258 segna una svolta, ma non basta a spiegare il collasso della scienza islamica. Secondo Abdelhamid  Sabra, emerito professore della storia della scienza araba presso l'università di Harvard, decisiva è la conquista cristiana di Cordoba e Toledo, centri culturali arabi di prima grandezza. In questo modo, da una parte il mondo islamico si spezza in due tronconi sempre meno comunicanti tra loro; dall'altra l' Europa cristiana viene vivificata dalle traduzioni latine che l' Andalusia ha sfornato a getto continuo dal X al XIII secolo.

La dominazione ottomana e l' irrigidimento dei dettami religiosi dei mullah diedero il colpo di grazia al libero spirito scientifico.
Abdus Salam, fisico pakistano premio Nobel per la fisica nel 1979, in un suo storico discorso all' Accademia dei Lincei, ricordò che mentre in Occidente nel 1450 Gutenberg realizzò la prima stampa a caratteri mobili della Bibbia, nei Paesi musulmani non si vide una copia stampata del Corano fino al 1874.
 In compenso, moltissimi testi filosofici e scientifici islamici dell' età dell' oro non sono ancora stati tradotti e nemmeno letti da studiosi occidentali.
«La scienza islamica, in realtà, è ancora da scoprire» conclude Sabra. 

I principali campi di studio:
 
bulletAstronomia
bulletAlchimia
bulletMedicina
bulletMatematica

 


La casa del sapere?

 


al-Haytham

 


 

 



 


 

Mohamed,  Ahmed, Hasan Ben Mussa: fratelli e scienziati. Possedevano grandi ricchezze che usavano per accaparrarsi le opere antiche più ricercate. Mohamed calcolò  la misura della circonferenza terrestre con grande precisione. Si interessò pure alla meteorologia e scrisse, in collaborazione con i suoi due fratelli, un’opera sulla misura delle superfici piane e sferiche che Gerardo di Cremona tradusse in latino sotto il nome di “Liber trium fratrum de geometrica”.
Raccolsero più di cento esperimenti volti a confutare l'esistenza del vuoto.
Ahmed fu un noto studioso di meccanica che ci lasciò un’opera straordinaria: “il libro dei dispositivi ingegnosi” dove vengono descritti i procedimenti per trasformare dei vasi in strumenti per calcolare il peso specifico di alcuni liquidi, uno strumento per l’irrigazione che dà l’allarme quando l’acqua raggiunge un determinato livello o una bottiglia da cui si può versare l’acqua e il vino separati o mescolati.

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