Hassan ibn Thabit:
nato nel 563 a Medina, morto, come vuole la tradizione, all'età di
110 anni, nel 674.
Fu il primo poeta religioso dell'islam, ed utilizzò molti versetti del
Corano nei suoi versi. Scrisse le lodi di
Maometto. Inizialmente cristiano, all'età di 60
anni abbracciò l'Islam. I suoi scritti in difesa di Maometto contengono
riferimenti alla vita contemporanea che sono di grande utilità come
documenti di quel periodo. |
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Il periodo preislamico
Il nucleo della produzione del periodo preislamico è costituito da
componimenti poetici in cui si rispecchiano la mentalità e i costumi
beduini. Le più antiche testimonianze della storia della letteratura araba
nascono infatti tra i popoli nomadi del deserto dell’Arabia Settentrionale
all’alba del VI secolo. Sono poesie orali tramandate per secoli da
cantori, raccolte e codificate sotto l’Islam nell’VIII secolo d.C. e
considerate da sempre espressione dell’antica società araba. Queste
parlano di amori, di guerre, di caccia |
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Gli inizi del periodo islamico
Il Corano, testo
rivelato da Dio a Maometto, è un’opera letteraria di grande valore,
oltre che un documento culturale di primo ordine, che ha influito su
tutta la vita religiosa, sociale e politica dell’Islam sino ad oggi. Il
libro sacro è ripartito in 114 capitoli. Maometto avversò i poeti, ma da
ultimo dovette tenersi accanto un poeta di corte, che fu il suo
panegirista (colui che scrive lodi)
Hassan ibn Thabit. I
poeti nati prima della proclamazione dell’Islam finirono per formare una
generazione di convertiti, fra i quali emergono Ka ’b ibn Zuhayr, Labid,
Abu Mihgan e Tumadir, detta al-Khansa, la più grande poetessa elegiaca
araba. |
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Il periodo classico
Con la costituzione dei califfati di Baghdad, a Oriente, e di Córdoba,
ad
Occidente, l’impero arabo aveva raggiunto la sua massima ampiezza,
estendendosi dall’India al Portogallo dal mar Caspio. Sotto gli
Ommayyadi
la poesia scopre temi diversi grazie al nuovo clima
sociale e politico. Cosi accanto alla poesia beduina nasce quella
cittadina, quella di corte e quella erotica che canta le passioni, il
vino e l’amore. Sotto i primi
Abbasidi fiorirono gli studi filologici presso le due scuole di Bassora
e di al-Kufah; apparvero le prime traduzioni, furono scritte la prima
biografia di Maometto e la prima storia delle sue spedizioni militari.
Durante la prima metà del IX secolo ebbe grande sviluppo la produzione
di carattere teologico, con le grandi raccolte delle tradizioni
autentiche delle norme consuetudinarie relative a Maometto.
Furono coltivate la matematica (al Khuwarizmi), l'astronomia, la
geografia descrittiva, la prosa ornata, la narrativa, la saggistica.
Alla fine del secolo cominciò a prevalere la nuova scuola di
Baghdad. La
storiografia ebbe grandi rappresentanti, come al Masudi, storico e
viaggiatore.
Alla fine di questo periodo si colloca il poeta persiano Omar
Khayyam.
Con l'entrata in Baghdad dei Turchi Selgiuchidi (1055) , la nuova
situazione politica si ripercosse sulla letteratura, accentuando un
processo già iniziato di frammentazione regionale. Continuò una vasta
produzione di opere, ma si abbassò il livello della purezza linguistica
e della raffinatezza stilistica.
L’arrivo dei mongoli nel XIII secolo a
Baghdad e la riconquista cristiana a Occidente segnano il periodo della
decadenza dell’impero islamico. La prosa si orienta verso
l’enciclopedismo e la letteratura popolare si rivolge alla memoria.
Scritti in arabo spesso volgare e intervallati da versi nascono così le
storie d’avventura, come quella di Antara, celebre eroe preislamico. In
questo periodo giunse alla sua forma attuale il libro arabo più famoso,
cioè la raccolta di racconti conosciuti come delle “mille
e una notte”. Dopo quattro secoli di impero ottomano, la rinascita
culturale, (Nahd),
comincia nel primo ‘800 sotto l’opera di modernizzazione di Muhammed
Ali, grazie anche ai contatti con la cultura occidentale che risveglia
negli arabi ideali di libertà e indipendenza.
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Copertina del libro
L’AMORE E’ UNO STRANIERO
di
Jelaluddin Rumi, poeta
persiano del XII secolo
“Ogni
istante, ogni giorno, un pensiero giunge
come un ospite di riguardo nel tuo cuore.
Anima mia, considera ogni pensiero una persona
Perché il valore di
ogni persona è nel pensiero che essa nutre”.
Dal sito
Letteratura araba
in cui è pubblicata una breve bibliografia delle
più belle pagine della letteratura araba e persiana
attualmente tradotte e pubblicate in Italia.
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