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L'uomo primitivo era, ancor più di oggi, terrorizzato
dall'imprevedibile: le cause della maggioranza dei fenomeni naturali gli
erano ignote e dunque tendeva a ricercare un principio di causalità nel
volere degli dei. Nel ripetersi delle stagioni, nell'alternarsi del giorno e
della notte, nei cicli degli astri, nelle simmetrie del cielo, gradatamente
l'uomo scoprì il numero,
che venne considerato come
ordinatore dell'Universo e, come tale, dono divino, insieme alla
scrittura. La molteplicità degli eventi venne ricondotta all'unità dei
numeri, che sembrarono essere il principio della realtà.
...la genesi di tutta la scienza si può far risalire alla
contemplazione di queste influenze occulte. L'astrologia precedette
l'astronomia, la chimica si sviluppò dall'alchimia, e la teoria dei numeri
ebbe come precursore una specie di numerologia che perdura fino ai nostri
giorni in presagi ed oscure superstizioni altrimenti inspiegabili. Una delle forme più diffuse della numerologia fu la
gematria, mentre l'espressione più culminante del
culto del numero si trova nella scuola pitagorica. |
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