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IL CULTO DEL NUMERO




L'Orsa maggiore:
anche dall'osservazione delle stelle
nacque il culto del numero.

L'uomo primitivo era, ancor più di oggi, terrorizzato dall'imprevedibile: le cause della maggioranza dei fenomeni naturali gli erano ignote e dunque tendeva a ricercare un principio di causalità nel volere degli dei. Nel ripetersi delle stagioni, nell'alternarsi del giorno e della notte, nei cicli degli astri, nelle simmetrie del cielo, gradatamente l'uomo scoprì il numero, che venne considerato come ordinatore dell'Universo e, come tale, dono divino, insieme alla scrittura. La molteplicità degli eventi venne ricondotta all'unità dei numeri, che sembrarono essere il principio della realtà.
Ecco dunque che i numeri (interi) si caricarono di un significato indipendente dalla numerosità : molti di essi assunsero addirittura caratteristiche umane. La ricerca dei significati simbolici, occulti e mistici racchiusi nei numeri, che prende il nome di numerologia, intervenne anche nell'interpretazione dei segni e dei presagi, che individuavano il volere degli dei.
Ogni popolo ebbe i propri numeri sacri: sei, sette, ventotto e quaranta erano i numeri sacri agli ebrei, il sessanta ed i suoi multipli erano preferiti da babilonesi e persiani, Pitagora ed i suoi seguaci videro la perfezione di un numero intero nell'essere uguale alla somma di tutti i suoi divisori, escluso il numero stesso... in pratica, in luoghi e tempi diversi, a quasi ogni numero fu attribuito un significato occulto.
Oggi la numerologia non fa più parte della matematica, ed anzi è relegata, insieme all'astrologia, alla lettura delle carte, agli oroscopi, nell'ambito della superstizione; non dimentichiamo comunque che

...la genesi di tutta la scienza si può far risalire alla contemplazione di queste influenze occulte. L'astrologia precedette l'astronomia, la chimica si sviluppò dall'alchimia, e la teoria dei numeri ebbe come precursore una specie di numerologia che perdura fino ai nostri giorni in presagi ed oscure superstizioni altrimenti inspiegabili.
[da Dantzig, T, “Il numero - linguaggio della scienza”, La Nuova Italia - Firenze  pag. 41]

Una delle forme più diffuse della numerologia fu la gematria, mentre l'espressione più culminante del culto del numero si trova nella scuola pitagorica.
 

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