Un colombo sceglie il gruppo di semi
più
numeroso
[da
Avian visual cognition in inglese]
Il Gambusia Holbrooki sceglie il gruppo
cui unirsi in base alla sua numerosità
[da uno
studio dell'Università di
Padova]
Misura il tuo senso del numero!
Semplice programma in Visual Basic che
visualizza sullo schermo alcune paperette, in numero e disposizione diversi.
Ci si potrà così accorgere che solo contando o raggruppando mentalmente gli
oggetti si può calcolare il numero di paperette ove siano in numero
superiore a quattro.
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Il senso del numero è la
facoltà che permette all’uomo di accorgersi che qualcosa è cambiato in un
piccolo insieme d’oggetti se, a sua insaputa, viene aggiunto o tolto uno di
questi.
Pensare che esso sia presente solo nell’uomo è, però, errato; si può trovare
infatti un rudimentale senso del numero anche negli animali.
Ci sono d’aiuto alcuni esempi riguardo il senso del numero:
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Se ad un nido con
quattro uova, ne viene sottratto uno, l’uccello non se ne accorge, ma se al
nido vengono sottratte due uova l’uccello scapperà per non tornare mai più,
ciò significa che l’uccello distingue il due dal tre ma non il tre dal
quattro.
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La femmina dell’insetto
genus eumelus sa se il suo nascituro è maschio o femmina e si regola di
conseguenza: infatti metterà meno larve per un figlio maschio che per
una femmina; per entrambi, però, il numero è costante, vale a dire tutte le
femmine di tutte le generazioni mettono lo stesso numero di larve per ogni
sesso.
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E un episodio veramente
accaduto:
Un castellano voleva mandare via dalla torre un corvo che vi aveva fatto un
nido. Quando qualcuno entrava nella torre, però, il corvo scappava. Allora
si fecero entrare cinque persone. Ne uscirono quattro e ne rimase una sola,
il corvo, non distinguendo il quattro dal cinque, tornò al suo nido sicuro
che la torre fosse vuota.
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Numerosi esperimenti
mostrano che scimpanzé, ratti, leoni e colombi, per esempio, posseggono la
capacità di confrontare il numero di oggetti di insiemi diversi, con evidente vantaggio ai fini della sopravvivenza.
Il senso del numero è essenziale per la sopravvivenza sia per gli animali
che per l'uomo: si può comprendere l’entità del pericolo per poi decidere di
affrontarlo o di fuggire (come in uno scontro tra branchi, in una battuta di
caccia nella savana, …).
Non esistono sostanziali differenze fra il senso del numero negli animali
che ne sono dotati e quello proprio dell'uomo, che possiede un senso del
numero molto limitato: dopo molti esperimenti, si è giunti alla conclusione
che nell'uomo il senso del numero arriva al quattro. Si può fare una prova
con il nostro programma "Misura il tuo senso del numero!" (in basso a
sinistra nella pagina).
Il matematico Keith
Devlin, nel suo libro Il Gene della Matematica, Longanesi & C., 2002, scrive:
“Quel che è certo è che il nostro cervello sembra trattare
diversamente gli insiemi contenenti al massimo tre elementi da
quelli più grandi. […] Il fatto che quando si superano i tre
oggetti il nostro comportamento cambi all’improvviso indica che
forse il cervello si serve, nei due casi, di due meccanismi diversi.
Per insiemi contenenti al massimo tre elementi, il
riconoscimento della numerosità, ossia del numero degli
elementi dell’insieme, sembra pressoché istantaneo e viene
effettuato senza contare. Per insiemi di quattro o più elementi,
tuttavia, il risultato viene ottenuto plausibilmente contando. […]"
La capacità di argomentare matematicamente è invece una prerogativa
esclusivamente umana ed essa ha origine dalla stessa facoltà cerebrale che
ci consente di usare il linguaggio, ossia le capacità simbolica e di
astrazione: il concreto ha preceduto l’astratto come dice Bertrand Russel:
- Devono esserci voluti secoli e secoli per scoprire che una coppia di
fagiani e un paio di giorni sono entrambi esempi del numero due -.
La conquista del numero richiede dunque diverse e peculiari capacità:
per passare dal senso innato del numero al vasto regno della Matematica sono
necessarie due facoltà:
la capacità di contare; l’uso di
simboli arbitrari per rappresentare i numeri.
[da Dantzig, T, “Il numero - linguaggio della
scienza”, La Nuova Italia - Firenze]
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