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Pluralità
Presso i Sumeri, il tre («esh») vuol
dire “pluralità” e tre segni ripetuti sono un geroglifico che gli Egiziani e
gli Ittiti e i Cinesi usavano per indicare anche essi la pluralità.
I numeri interi da uno a nove sono
disposti in una tabella quadrata tale che la somma dei numeri presenti in
ogni riga, in ogni colonna e in ogni diagonale dia sempre lo stesso numero.
Tale somma è denominata la costante magica del quadrato.
Il primo quadrato magico della storia è
Lo-shu, cioè Il saggio del fiume Lo, conosciuto dai cinesi fin
dall'antichità e legato ad una leggenda riguardante una tartaruga, che i
cinesi consideravano sacra. |
DERIVA DA latino tres ALCUNE PROPRIETA' MATEMATICHE E' il numero di dimensioni dello spazio in cui viviamo; è anche il minore numero primo dispari; il secondo numero triangolare. Un numero è divisibile per 3 se e solo se lo è la somma delle sue cifre. Vi sono tre modi per ricoprire un piano con poligoni regolari, e cioè con triangoli equilateri, con quadrati o con esagoni regolari.
Il quadrato magico più piccolo ha ordine tre.
CURIOSITA' Tre è spesso il numero di ripetizioni nei giochi e nelle storie per bambini. Vi erano triadi divine in Grecia e a Roma (Giove, Giunone e Minerva), Egitto
(Rha, Osiride- Iside, Oro) e Babilonia
(Marduk, Ishtar e Nabu); nell'Induismo le divinità sono raffigurate con la
Trimurti (Brahma, Siva e Visnù); Odino, Thor e Freyr; nella
tradizione cristiana il tre gioca un ruolo cruciale: per i cristiani Dio è
una Trinità; Gesù muore a 33 anni, alle ore tre del pomeriggio, risorge tre
giorni dopo la morte. Pietro lo rinnega tre volte.
Il mondo è tradizionalmente diviso in
tre parti: gli inferi, la terra e il paradiso.
ASSOCIAZIONI Forme temporali (passato, presente, futuro)
AFORISMA
Tertium
non datur
Aristotele |
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