La Mecca
Presentazione
La ricerca che qui presentiamo è stata
progettata per avviare una riflessione sulla complessità dell’origine
della civiltà e delle radici culturali dell’Europa in generale e
dell’Italia in particolare; in un’ epoca nella quale spesso imperano i
provincialismi, i nazionalismi, le intolleranze ideologiche, riteniamo
utile far comprendere quanto numerosi possono essere stati gli influssi
sulla cultura e sulla vita di un popolo, provenienti dalle più varie
origini, e come spesso i nostri atteggiamenti abbiano perfette
corrispondenze con quelli di altri popoli e di altre epoche. In sintesi,
abbiamo voluto condurre una ricerca interdisciplinare, ma anche e
fondamentalmente interculturale.
Ci teniamo a sottolineare come il nostro lavoro non intenda assolutamente
dare un giudizio di valore sulla civiltà araba, e tanto meno istituire una
graduatoria di civiltà, ma sia solo un piccolo contributo alla conoscenza
dell'argomento.
Se è vero, come dice Umberto Eco in un suo articolo apparso su pubblicato sul quotidiano
La Repubblica del 5 ottobre 2001, che le cose cambiano e che:
[Articolo]
...I
sostenitori del dialogo ci richiamano al rispetto del mondo islamico
ricordando che ha dato uomini come Avicenna...
... Ci ricordano che gli arabi di Spagna
coltivavano geografia, astronomia, matematica o medicina quando nel mondo
cristiano si era molto più indietro. Tutte cose verissime, ma questi non
sono argomenti, perché a ragionare così si dovrebbe dire che Vinci, nobile
comune toscano, è superiore a New York, perché a Vinci nasceva Leonardo
quando a Manhattan quattro indiani stavano seduti per terra ad aspettare
per più di centocinquant'anni che arrivassero gli olandesi a comperargli
l'intera penisola per ventiquattro dollari. E invece no, senza offesa per
nessuno, oggi il centro del mondo è New York e non Vinci...
E' pur vero che non si può disconoscere l'apporto di
questa civiltà alla costruzione del nostro mondo. Del resto, anche Eco
così conclude: